Futuro non ancora certo per Paolo Cannavaro. Il capitano deve giocarsi la maglia da titolare e non ha ancora rinnovato il proprio contratto con il Napoli. A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Enrico Fedele, procuratore di Paolo Cannavaro: “Cannavaro non vuole cambiare maglia e credo che anche il Napoli non voglia lasciarla andare via. L’allenatore è giusto che faccia le sue scelte e i giocatori possono condividerle o meno ma devono accettarle. È il campo il giudice assoluto e se in questo momento Benitez vuole Cannavaro fuori, è giusto che sia così. De Laurentiis ha sempre mantenuto la parola data: l’ha fatto con Grava e continuerà a farlo. Credo che Cannavaro sia un giocatore importante per la rosa del Napoli. Finalmente quest’anno non si parla di titolari ma di rosa. Aspettiamo che il Napoli dica a Cannavaro: tu da qui non te ne vai, a prescindere dal posto di titolare o meno. Il giocatore che più mi ha impressionato è Reina, il vero libero del Napoli. Il portiere permette al Napoli di giocare con una difesa più alta. Benitez, con molta chiarezza, adesso vede certi giocatori. In futuro, chissà. Napoli-Juve? I bianconeri sono i favoriti per lo scudetto e, se Milan e Fiorentina sono quelle viste nella prima giornata di campionato, subito dopo c’è il Napoli. Gli azzurri devono essere costanti ed approfittare di eventuali bianconeri cali durante la stagione. Cannavaro capitano? Al di là di Hamsik che è un ragazzo serio, lo scudetto sarebbe il coronamento del ciclo di De Laurentiis. Non vorrei che se il Napoli arrivasse terzo, si prenderebbe questo piazzamento come una delusione. Gennaro Tutino? Stare con i grandi, gli ha fatto molto bene. Gennaro è un ragazzo estroverso ed ha una muscolatura che lo aiuta. La fascia da capitano lo ha responsabilizzato e anche le parole di De Laurentiis lo hanno motivato affinché con il lavoro possa un giorno vestire la maglia della prima squadra. Benitez non è un allenatore che guarda l’anagrafe. Tutino ha una corsa di potenza, deve solo migliorare nel rapporto con il pallone perché quando lo prende, se ne innamora e non lo lascia più. Gradualmente deve capire che dare la palla subito è la cosa più bella e difficile del calcio“.
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