Si riparte dalla ‘Fatal Verona’ tra razzismo e amarcord. Un Verona-Milan valse il 2° scudetto azzurro

di Antonio Izzo

Serie A, si riparte! Si comincia nella ‘Fatal Verona‘. Il Bentegodi sarà un crocevia di ritorni e amarcord: anzitutto quello degli scaligeri in massima serie dopo 11 anni di assenza; quello del Milan nello stadio veronese, fatale in alcuni frangenti storici dei rossoneri come si diceva in apertura; infine, sempre al Bentegodi, quello di Mario Balotelli, di cui si chiacchiera tanto in questi giorni.

RAZZISMO – Stona dirlo, ma il campionato 2013/2014 si apre con il problema del razzismo. L’annunciata chiusura della Nord e della Sud all’Olimpico di Roma e l’imminenza di  Verona-Milan, in questi giorni hanno offerto lo spunto ai media di evidenziare ancora una volta il fenomeno. Balotelli si sta erigendo a leader di una battaglia volta a cercare di debellare un problema che nel nostro Paese si manifesta anche e soprattutto negli stadi: ‘SuperMario’ l’anno scorso è stato tra i più beccati. Ma la memoria non può non tornare a quel 6 gennaio 2010 quando con la maglia dell’Inter, il bresciano segnò al Chievo e disse: “Ogni volta che vengo qui a Verona mi rendo conto che questo pubblico mi fa sempre più schifo”. Più volte lo stadio veronese è stato al centro dell’attenzione per fenomeni di razzismo. Ne abbiamo ampiamente parlato nella nostra rubrica ‘RIVALITA’ STORICHE‘, ripercorrendo ‘epiche’ partite tra Napoli e Hellas in cui troppo spesso la tifoseria veronese si è resa protagonista in negativo nei confronti dei napoletani, con luoghi comuni ed epiteti a sfondo razzista. E’ vero, accade in tanti stadi italiani: un termometro dell’idiozia che al giorno d’oggi ancora regna in alcune menti.

CAMPAGNE MEDIATICHE – Ma l’attenzione non può non cadere su Verona, dove addirittura è sceso in campo il sindaco leghista Tosi, a rispondere a Balotelli. “Mario è un provocatore” ha detto il primo cittadino che confida nella buona fede dei tifosi della squadra di cui lui stesso è tifoso. Ci auguriamo davvero di non dover parlare ancora una volta di razzismo e ci aspettiamo parimenti che quando il Napoli arriverà a Verona, succederà lo stesso. Non sarà un caso se la stessa società dell’Hellas si è “preoccupata” di comprare una pagina sulla Gazzetta dello Sport in cui informa i propri sostenitori sulle sanzioni a cui il club va incontro in caso di comportamenti razzisti dei tifosi. Significativa la campagna dei gialloblù sulla ‘rosea’ dove in posa ci sono, tra gli altri, Godfred Donsah e Jean Aggrey, giovani ghanesi delle giovanili e Domenico Maietta, capitano del Verona e originario di Cariati in Calabria.

Insomma la società si cautela in attesa del banco di prova contro i giocatori di colore del Milan. Ma una tiratina d’orecchie va fatta anche a Balotelli, personaggio spesso sopra alle righe, che forse non dovrebbe cadere in certe provocazioni e scrivere messaggi ai veronesi dal proprio account twitter.

AMARCORD – Al di là del razzismo, è giusto parlare di calcio giocato. Perché Verona-Milan, come si diceva, è una sfida ricca di significati e di ricordi. Uno di questi si intreccia con una gioia napoletana, quella del secondo scudetto. Nella stagione 89/90, alla penultima giornata, il Milan perse a Verona per 2-1, mentre il Napoli si impose a Bologna e conquistò la vetta della classifica che avrebbe conservato nell’ultima di campionato con la vittoria contro la Lazio. Per una volta il Verona fu alleato del Napoli e in pratica gli consegnò il tricolore. L’altra ‘Fatal Verona’ per il Milan cadde nella stagione 72/73, quando il Milan perse lo scudetto all’ultima giornata: il Verona si impose 5-3 al Bentegodi e consegnò il titolo alla Juventus.

Verona è stata fatale in qualche circostanza anche per il Napoli. Nella rubrica ‘RIVALITA’ STORICHE’ abbiamo ripercorso le memorabili sfide tra azzurri ed Hellas a cavallo tra gli anni 80 e 90, fino ai giorni più recenti. Quest’anno torna Verona-Milan, ma torna anche Verona-Napoli. E all’ultima di campionato, al San Paolo, chissà che non si parli di ‘Fatal Napoli’…

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