LE PAGELLE di Napoli-Porto: Pandev uomo-Emirates, Higuaìn scompare. Da rivedere difesa e secondi tempi

 

 

 

di Antonio Izzo

 

Goran Pandev anche quest’anno si rende protagonista di un gran pre-campionato e diventa il simbolo dell’Emirates Cup. Nel complesso la squadra di Benitez ha dimostrato grandi difficoltà nella ripresa, ma chiedere di più in questa fase di romitaggio forse non si può. Per Higuaìn c’è tempo per tornare al top della forma, mentre i segnali più preoccupanti arrivano ancora una volta dalla difesa, dove molto probabilmente il Napoli opererà in chiave-mercato dopo questo torneo.

 

 

RAFAEL 6 – Portiere attento: non viene chiamato in causa in maniera troppo impegnativa nel primo tempo, ma fa sentire ai compagni la propria sicurezza tra i pali. Nella ripresa buoni interventi di pugni a liberare in uscita, incolpevole invece sui gol.

 

ZUNIGA 6 – La sua caratteristica è quella di affondare e quando può tenta l’incursione in area avversaria, soprattutto quando nella ripresa gioca nei trequartisti con l’ingresso di Maggio (82′ NOVOTHNY sv).

 

GAMBERINI  5,5 –  L’azione del pareggio del Porto è fulminea, insieme a Fernandez lascia troppo spazio all’inserimento vincente di Ghilas (61′ ALBIOL 6 – Entra forse troppo tardi per giudicarlo, visto che non ha responsabilità sui gol).

 

FERNANDEZ 5 – Stesso discorso di Gamberini in occasione del gol di Ghilas, intervento goffo sul raddoppio dei portoghesi, dopo l’ottimo cross teso di Varela.

 

DOSSENA 4,5 – Parte discretamente, mostrando tanta voglia di fare anche in fase di spinta. Ma nella ripresa Varela va via dal suo lato che è un piacere; dopodiché si macchia di un grave errore di leggerezza, regalando il gol del 3-1 a Lica.

 

DZEMAILI 5,5 – Buona copertura nel primo tempo quando in realtà i ritmi sono abbastanza blandi. Nella ripresa il Porto sale in cattedra e lì in mezzo anche lui ne risente. Non il solito mastino, tanto che Benitez è costretto ad inserire anche Behrami per tentare di evitare il peggio.

 

RADOSEVIC 6,5 – Buona prestazione per il giovane croato. Mostra grande personalità in mezzo al campo dove lotta su ogni pallone e recupera tanti palloni. (1’st HAMSIK 6,5 – Prove di pre-campionato: Benitez lo inserisce in cabina di regia, dove compie cose egregie, facendo girare bene il pallone e inventando per i finalizzatori d’attacco. Poi risente anche lui del gran secondo tempo del Porto e della condizione precaria di alcuni suoi compagni).

 

MERTENS 6 – Qualche buono spunto lo offre grazie alla sua capacità di andare via in velocità all’avversario. Non si rende pericoloso più di tanto.

 

PANDEV 7 – Stavolta gioca dietro la punta, nel ruolo che forse preferisce. E come al solito si rende utilissimo in fase di costruzione, tenendo palla e facendo salire la squadra. Il macedone è capace anche di incunearsi in area avversaria e a fine primo tempo si guadagna e trasforma il rigore del vantaggio. E’ lui l’uomo-Emirates del Napoli (10’st MAGGIO 6 – Stavolta gioca basso a destra e tiene la posizione, tentando l’incursione quando ne ha la possibilità).

 

CALLEJON 6 – Quasi la stessa partita dell’Arsenal: gran sacrificio e compiti di copertura, mentre in avanti si vede poco. In realtà l’ex Real Madrid si caratterizza anche per qualche imprecisione di troppo in fase di impostazione, ma siamo ancora in fase di rodaggio (28′ BEHRAMI 6 – Entra per arginare la propulsione del Porto lì in mezzo, ma non riceve gran supporto dai compagni).

 

CALAIO’ 5 – si vede poco, tenta un tiro da fuori area che però finisce altissimo (1’st HIGUAIN 5,5 – E’ dotato di una gran tecnica e si vede: quando entra in possesso del pallone lo sa difendere come pochi, caratteristica di cui è dotato anche Pandev. Ma la condizione ancora non c’è visto che dopo un paio di spunti scompare).

 

BENITEZ 6 – In cuor suo forse sperava di vincere nella “sua” Inghilterra, ma l’Emirates Cup gli è servita soprattutto per fare esperimenti. Ne sono testimonianza i numerosi cambi effettuati in 180′ e la rotazione degli azzurri in vari ruoli. Resta il gran primo tempo di ieri; per il resto, c’è ancora da lavorare per affinare l’intesa tra i suoi ragazzi. Non c’è dubbio che le pecche maggiori emergano dalla difesa, dove è lecito intervenite sul mercato.

 

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