BABY FENOMENI – Lazar Markovic, da Belgrado al Portogallo per conquistare l’Europa

di Gennaro Arpaia (Twitter J3nius9)

Il nuovo funambolo dell’Est risponde al nome di Lazar Markovic, talentuoso giovane, ennesima rivelazione dell’immenso vivaio serbo.
Lazar, nato a Čačak nel 1994, è un attaccante di grande qualità, cresciuto in patria ed approdato al calcio che conta praticamente poco più che bambino, grazie all’interesse di chi in lui ci aveva visto lungo.

La sua pur ancora giovanissima carriera parte dal Partizan di Belgrado, la squadra riferimento in Serbia, che punta su un giovanissimo Lazar praticamente fin dal suo approccio a questo sport.
Col Partizan Markovic fa prima tutta la trafila di giovanili, per poi ritrovarsi in prima squadra all’alba dei 17 anni: era infatti la trentesima giornata di campionato della stagione 2010-2011 quando fa il suo esordio tra i professionisti.
Da quel momento e nelle due stagioni seguenti, Lazar diventerà prima la scommessa e poi la promessa mantenuta della sua squadra: gioca tantissimo in campionato e fa conoscere le sue doti anche fuori dai confini nazionali, soprattutto quando ha la possibilità di disputare l’Europa League col Partizan.
Lo scorso Giugno è il Benfica, squadra a vederci sempre lungo sui giovani talenti, vicini e lontani che siano, ad assicurarselo, versando nelle casse serbe una cifra che, tra costi attivi e bonus eventuali, supera la doppia cifra.
Non solo i portoghesi, però, puntano su di lui: con la nazionale del proprio paese, infatti, Markovic è sempre stato presente, sin dalle selezioni Under 17, agguantando anche la psvariata presenza in Nazionale maggiore in cui è anche già andato a segno.

Tecnicamente già estremamente dotato, anche se solo diciannovenne, Markovic mostra il meglio di se da seconda punta. Leggerino nel fisico (175 centimetri in cui distribuisce 65 chili), può anche agire, in alternativa, da trequartista o ala, grazie alle caratteristiche di velocità e qualità di cui dispone.
Proprio il fisico però sembra il suo difetto più grande per il definitivo approdo tra i campioni del Vecchio Continente, ma è un difetto da poco, considerata l’età e l’infinità possibilità di evoluzione di cui ancora dispone.
Gustatevi un assaggio delle sue giocate, perchè tra qualche anno potreste ritrovarlo in giro tra i migliori club del mondo.

 

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