“Ha fatto la differenza in Argentina, e non è un caso che il Real lo abbia pagato fior di quattrini. Adesso potrà farla anche in Italia”. Pragmatico, il giudizio di Diego Maradona Jr su Gonzalo Higuaín non lascia spazio a dubbi e fraintendimenti: “Parliamo di un attaccante fortissimo, che sin da giovanissimo ha militato in un club glorioso come il River Plate, vincendo anche un campionato”. Intervistato in esclusiva da NapolicalcioLive.com, il figlio del ‘Pibe de Oro’ commenta così il nuovo acquisto azzurro:
Secondo te ha la maturità giusta per sfondare in Italia o rischia di essere un “flop”? Il paragone con lo stesso Cavani, d’altronde, sarà inevitabile
“Il novantanove percento degli eventuali sostituti di Cavani avrebbe rischiato di non essere all’altezza del predecessore: un attaccante del genere è quasi impossibile trovarlo. Tuttavia Gonzalo è un campione, di quelli che fanno la differenza. Non dimentichiamo che a Madrid ha sempre fatto bene, nonostante la concorrenza con compagni del calibro di Benzema. D’altro canto, se non sei bravo non resti tanti anni in quel club; e comunque lui non è andato via per una questione tecnica, ma solo perché ha litigato col presidente Florentino Perez”.
A tuo avviso come vivrà la rivalità a distanza con Tevez? Sembrerà di rivedere un po’ River-Boca in Napoli-Juventus
“Dico solo che per me è arrivato l’argentino migliore. Anche per una questione di età: è molto giovane e fortissimo, in perfetta linea con quello col progetto societario. Proviene da un club titolato e vincente e come in Argentina batteva il Boca, qui da noi segnerà contro i bianconeri. Sicuramente per lui sarà una sfida emozionante e dal sapore speciale”.
Per certi versi l’arrivo dell”Apache’ in Italia ha destato più clamore del trasferimento del ‘Pipita’. Come te lo spieghi?
“In Argentina Tevez è amato da tutti perché grintoso e ‘cattivo’, è uno che in campo suda la maglia. Non a caso viene seguito dai media e dagli sponsor, ma personalmente io scelgo centomila volte Higuaín, e non perché tifo River e Napoli”.
Da Ramón Díaz a Batistuta, passando per i vari Oscar Dertycia, Diego Latorre e chi più ne ha più ne metta: la cronistoria insegna che gli argentini hanno spesso stentato al loro primo anno in A. Non temi che possa ripetersi lo stesso anche per Higuaín?
“Non credo che impiegherà tempo ad adattarsi, senza dimenticare che un rischio analogo lo corri con Callejón, Mertens, Albiol e Reina: insomma tutti gli iberici acquistati quest’anno. Benitez ha costruito intorno a lui una squadra molto spagnola e ‘simil-galactica’, il che vuol dire che i margini di difficoltà saranno ridotti. Probabilmente potrà soffrire le marcature più dure perché l’Italia non è la Spagna, ma son sicuro che verrà fatto di tutto per farlo adeguare il più velocemente possibile ai nostri ritmi. Per me è un grande, e non solo in quanto argentino del Napoli. Certo, il buco nell’acqua è sempre dietro l’angolo, però non parliamo mica di Calderón! Così come Gonzalo non è neanche Cavani. Anzi, se proprio volete saperlo, per me potrà diventare anche meglio del ‘Matador’. Per ora è solo una speranza, ma mi auguro che a breve diventi già una certezza”.
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