di Gianluca Vitale
Non solo agibilità, ma anche restyling in tempi brevi e senza indugi: in parole povere, il San Paolo al Napoli e ai napoletani, ma con una veste rinnovata e senza troppi tentennamenti. All’indomani del lungo faccia a faccia che ha visto protagonisti Attilio Auricchio, Capo di Gabinetto del Comune, e l”Head of Operation, Sales & Marketing‘ della SSC Napoli, Alessandro Formisano, la situazione stadio entra più che mai nel vivo. L’ottimismo palesato dai due dirigenti a margine dell’incontro di Palazzo San Giacomo, va chiarito, si basa su una certezza di fondo: De Magistris e De Laurentiis stanno elaborando una soluzione sinergica per rilanciare l’area di Fuorigrotta.
Secondo indiscrezioni raccolte in esclusiva da NapoliCalcioLive.com, infatti, entro la conclusione di luglio il Comune delineerà una procedura amministrativa da sottoporre al club azzurro per mettere la parola fine all’intera vicenda.
Una premessa è d’obbligo: da anni le parti studiano il modo di venirsi incontro, senza tuttavia riuscirci; una volta superato l’ostacolo dell’agibilità (“L’importante è giocare qui da noi il Campionato e la Champions League”, ha dichiarato Auricchio al termine dell’assemblea), ci sarà innanzitutto da lavorare sul rinnovo della concessione annuale dell’impianto, e solo successivamente si parlerà di ammodernamento della struttura. Lo scenario che si viene a delineare è dunque tanto affascinante quanto ‘delicato’. Il motivo è il seguente: a stretto rigore, il Comune non può assicurare aprioristicamente a De Laurentiis la concessione dello stadio, ma deve seguire step by step l’iter più idoneo e trasparente. Non a caso, il primo passo è stato il ‘project financing’, la famosa gara volgarmente detta anche ‘manifestazione d’interesse’, fondata sulla normativa vigente, eppure arenatasi sul nascere (l’unica offerta pervenuta non si è dimostrata fattibile in termini di concretezza, ndr).
Allo stato attuale delle cose, è quindi necessario avviare un nuovo procedimento e altresì rispettare un percorso (inteso in termini di modi e tempi) che dia alle operazioni una inoppugnabilità anche dal punto di vista legale (la ‘transazione’ non può risolversi in una semplice iniziativa del Sindaco, ancorché è indubbio che agirebbe prima di tutto nell’interesse della Città). Fatto ciò, è chiaro che il Napoli risulterebbe nuovamente il soggetto più ‘titolato’ per la concessione stessa su larga scala (in ordine di anni), pur non figurando come unico ente interessato. Di questo passo, nel giro di poco tempo si punta a dare un esito conclusivo ad un avvicendamento ormai infruttuoso, in modo che dopo l’agibilità si risolva anche il problema formale della ristrutturazione dello storico impianto e si consegni ai tifosi un San Paolo degno della sua grandezza.
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