di Gennaro Arpaia
Tecnica, fisico, senso del gol. Tre caratteristiche per rappresentare al massimo Wilfried Bony, il nuovo gioiello del calcio africano già accaparrato dal campionato olandese.
Bony, 182 centimetri per poco meno di 80 chili, nasce venticinque anni fa a Bingerville, nel sud-est della Costa D’avorio. Praticamente a cavallo della linea che separa il mondo in Nord e Sud.
La sua carriera da calciatore parte proprio nel paese d’origine. Comincia a tirare i primi calci per strada – classico per chi affronta l’Africa equatoriale degli anni ’90 – prima di arrivare ad una vera e propria squadra, il Wazi Issia, tramite alcune selezioni lanciate a livello locale dall’associazione fondata qualche anno prima da Cyril Domoraud, ivoriano e stella locale, conosciuto dal grande pubblico grazie al passato con le maglie di Marsiglia, Inter e Monaco.
Tra il 2006 e il 2008 Bony vince la Coppa nazionale della Costa d’Avorio e il titolo di capocannoniere del campionato.
Proprio nel 2008 il giovane ivoriano attrae le mire dello Sparta Praga: si trasferisce cosi in Repubblica Ceca dove resterà per tre anni.
Con lo Sparta Bony esordirà dopo una breve esperienza in seconda squadra, conquistando la fiducia dell’allenatore e risultando decisivo anche per la squadra maggiore.
Al suo secondo anno in Repubblica Ceca fa l’esordio in Champions League e vince il campionato ceco; l’anno successivo in Champions va ancora male per i suoi, ma riescono comunque ad aggiudicarsi la Supercoppa Nazionale contro il Viktoria Plzen.
Nel Gennaio 2011 si trasferisce in Olanda, al Vitesse, per una cifra intorno ai 4 milioni di euro. Il suo impatto è subito felice – gol all’esordio in campionato – poi l’ambientamento penalizza la sua avventura.
Il secondo anno in Olanda si intravedono già netti miglioramenti, con Bony e il Vitesse tra le migliori sorprese in Olanda e in Europa, dove continua ad accumulare esperienza in Europa League.
La stagione che si è appena conclusa, però, è stata sicuramente la sua consacrazione: se il Vitesse finisce quarto in campionato è soprattutto grazie alle giocate e ai gol di Bony. 31 in totale, il che gli vale il titolo di capocannoniere dell’Eredivisie, 37 in 35 partite considerando anche le altre competizioni.
Punta di ruolo ma mobile come comanda il calcio moderno, tra il piede preferito e i colpi di testa non si può dire che il ragazzone venuto da Bingerville non veda la porta.
Una prova? Eccola nel prossimo video.