Un patto per il nuovo San Paolo sancito a Città della Scienza tra il sindaco Luigi de Magistris e il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis. Chissà, la ricostruzione del museo di Bagnoli andato in fiamme avrà ispirato i due protagonisti di una vicenda che dura da due anni. “Ci metto io i soldi” l’annuncio del presidente. Come riporta ‘Il Mattino’, sbucano così due progetti, uno nuovo di zecca, che porta la firma della Astaldi, e l’altro in dotazione a Palazzo San Giacomo. Affascinanti e fattibili entrambi.
Veniamo al progetto Astaldi, dal costo di 100 milioni, per un San Paolo nuovo di zecca comprese le aree circostanti. Nella sostanza chiavi in mano. Confacente con gli standard europei. «Il nostro progetto – spiega Cavuoto – prevede uno stadio moderno e multifunzionale da 55mila posti. Numeri variabili se il committente lo richiedesse. Non più due anelli ma uno solo digradante verso il terreno di gioco, distante dalle gradinate al massimo 20 metri. Con una pista di atletica molto più piccola. Fondamentale chiarire due cose: i tempi di intervento dureranno al massimo due anni. E soprattutto le attività allo stadio non si interromperanno, il Napoli continuerà a giocare tranquillamente”.
I soldi, si diceva, li mette il patron per sua stessa ammissione. La multinazionale fa sul serio, il progetto inevitabilmente coinvolge l’intera zona di Piazzale Tecchio che verrebbe riqualificata con tanto verde in più e finalmente l’abbattimento delle trincee che fanno da filtro per l’ingresso allo stadio.
Parola ancora a Cavuoto: “La copertura sarà rifunzionalizzata. Ecco perché siamo riusciti ad abbattere così tanto i costi. Il problema delle vibrazioni che fanno tremare i palazzi verrà risolto sganciando la stessa dalle gradinate. Sarà uno stadio molto ecologico. Le nuove volumetrie saranno tutte all’interno, con negozi, ristoranti, una sede per il calcio Napoli e il museo della società sportiva, la clinica dello sport, uno stadio da vivere tutta la settimana”.
A.I.