ESCLUSIVA – Pecci: “Il Napoli è troppo forte per il Bologna. Se la società è forte gli addii non peseranno”

Si avvicina Bologna-Napoli, partita valida per il turno infrasettimanale, terzultima giornata di campionato. Per parlare della partita ‘RadioSport24.com‘ (canale 220 streamit o 267 del digitale terrestre), in collaborazione con Napolicalciolive.com, ha intervistato in esclusiva il doppio ex Eraldo Pecci, che dà il secondo posto del Napoli come già acquisito: “Credo sia una partita con poche motivazioni in campo, entrambe le squadre hanno già raggiunto il loro obiettivo e quindi scenderanno in campo come fosse un’amichevole. Ovviamente come valore assoluto il Napoli è più forte, quindi vedo gli azzurri favoriti”. 

JUVE LONTANA – Il secondo posto è un grande risultato per il Napoli, per Pecci non si poteva fare di più: “Il Napoli ha fatto il possibile, la Juve è troppo forte per questo campionato. La differenza con le altre squadre è abissale e sarà difficile colmarla, quindi secondo me per ora l’obiettivo scudetto è molto lontano. Bisognerà intervenire con convinzione sul mercato e lavorare molto per raggiungere i bianconeri”. 

GLI ADDII IMPORTANTI – Mazzarri e Cavani vanno o restano? Questa è la domanda che caratterizza i discorsi di mercato dei napoletani. Pecci pensa che comunque vada le cose non cambieranno, ma a una condizione: “Secondo me se la società è brava a tener duro e a portare avanti la sua politica le eventuali assenze non si faranno sentire. Prendete la Juve ad esempio, è una squadra che vince indipendentemente da tutto. Da Torino sono passati i Platini, i Del Piero, i Zidane, eppure si vince ancora, anche se loro sono andati via. Ecco, questo è il modello da seguire”. 

LE OFFERTE PER CAVANI – Il Matador è sempre più vicino a lasciare Napoli. Stando alle sensazioni di Pecci sarà destinazione Real Madrid: “Le offerte per Cavani sono alte, poi si sa che il Real è sempre un sogno per un calciatore sudamericano. Anche per il Napoli le cifre di cui si parla sono difficili da rifiutare, a patto che la società sia abbastanza forte da sostituirlo come si deve”. 

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