di Pasquale La Ragione
Da anti-Juve a pecorella smarrita. E’ la storia dell’Inter di quest’anno: gli uomini di Stramaccioni, con una partita epica, riescono a battere la Juventus allo Stadium di Torino meritatamente. Qualche mese dopo, perdono contro l’Atalanta in casa con una clamorosa rimonta dei bergamaschi. Uno dei problemi principali di questo crollo spaventoso è legato agli infortuni: una lista infinita di giocatori indisponibili hanno messo il giovane tecnico con le spalle al muro. Da Milito a Cassano, da Cambiasso a Nagatomo, da Guarin a Zanetti: se anche il capitano nerazzurro è stato messo KO da un problema fisico, è proprio una stagione da dimenticare. Ma è troppo facile dare la colpa solo agli infortuni. I problemi sono anche di natura mentale e, soprattutto, tattica: la squadra scende in campo senza motivazione e con poca voglia di essere grande. Non ha mai espresso un determinato gioco, sembra non avere una sua precisa identità. Infatti Stramaccioni, durante tutta la stagione, ha cambiato tante volte il modulo di gioco: difesa a tre e difesa a quattro, attacco a due e attacco a tre, centrocampo a cinque o centrocampo a quattro. Tutti questi cambiamenti destabilizzano una squadra che puntualmente, in campo, è in difficoltà.
COME GIOCA – Stramaccioni sembra essere convinto del 3-5-2. In porta il mostro Handanovic. Mostro non perchè è brutto, ma perchè è l’unico che si salva in questa stagione maledetta. Trittico difensivo con Ranocchia, Chivu e Juan Jesus. A centrocampo i due esterni Jonathan e Pereira, al centro Kovacic, Kuzmanovic e Guarin che è tornato in gruppo e potrebbe già scendere in campo. In attacco Alvarez e Rocchi. E’ questa la formazione che dovrebbe affrontare il Napoli domani sera al San Paolo. La partita per i nerazzurri è davvero complicata, soprattutto in un periodo di forma sotto lo zero.