Ormai il binomio calcio-diritti tv è inscindibile. Il mondo del pallone dipende sempre più dalla pioggia di milioni garantita dalle emittenti, specialmente in Italia. ‘Repubblica.it’ analizza i piani delle tv principali. A cominciare dalla Rai, che pensa a un canale collettivo di calcio: il problema è che mancano un po’ di eventi per rinforzare il prodotto, che attualmente comprende i più generici Rai Sport 1 e Rai Sport 2.
OLIMPIADI – Ma la Rai ha 200 milioni di rosso in bilancio, ed è ferma la situazione delle Olimpiadi invernali di Soci, così come quella di Rio 2016. Sky ha acquistato Vancouver 2010 e Londra 2012 per 45 milioni di euro: la trattativa con Rai dovrebbe andare a buon fine, e alla fine le prossime Olimpiadi dovrebbero approdare sulla tv pubblica. Mediaset non potrebbe acquistare 100 ore di diretta dell’Olimpiade a caro prezzo, vista la crisi, e neanche La7, sempre più lontana dallo sport.
ASCOLTI – La Rai ha la Nazionale di Prandelli e la ConfederationsCup, ma anche Sky trasmetterà questo evento e i Mondiali. LaChampions League è cresciuta dell’8% su Sky, sparendo dalla Rai, che trasmette anche appena 9 GP di Formula 1 in diretta, ma ha la Coppa Italia e le sue trasmissioni storiche sullo sport, oltre al Giro d’Italia (che non interessa granché). L’audience premia Sky, che cerca di recuperare abbonati con la Formula 1, avendo perso oltre 150 mila clienti tra 2011 e 2012: ora sono 4,850,000, a fronte dei 2,200,000 di Mediaset Premium.
ARRIVANO GLI SCEICCHI – L’anno prossimo in Italia potrebbe sbarcare Al Jazeera, che all’estero ha già un valore importante: potrebbe trasmettere la Liga e la Premier League, già acquistate da Pitch International, legato per l’appunto ad Al Jazeera. Se dovesse scendere in campo anche per la Serie A, lieviterebbe non poco la cifra dei diritti tv: ma si alleerà con Sky o con Mediaset? Oppure correrà da sola, Al Jazeera? L’Italia può vendere meglio i suoi diritti all’estero, ma finché daremo a Singapore Cagliari–Chievo in uno stadio vuoto…