La pillola del buongiorno per i lettori di Napolicalciolive.com
di Vincenzo Matino
Polizia in assetto di guerra con fucili puntati pronti a fare fuoco. No, non è una scena di guerriglia urbana o una guerra civile, è una partita di calcio in Brasile. Copa Libertadores, Atletico Mineiro – Arsenal de Sarandì: Ronaldinho riceve palla al limite dell’area, pallonetto che toglie le ragnatele dal sette e pubblico in delirio. I brasiliani portano a casa la vittoria con un netto 5-2. Si vede però che la sconfitta proprio non è andata giù agli argentini ospiti che hanno accerchiato l’arbitro al fischio finale per ‘chiedere spiegazioni’.
Da lì in poi il finimondo, con gli agenti di polizia che hanno pensato bene di puntare i loro fucili a pompa sui calciatori per allontanarli. Non c’è che dire, un’arma che ti può spazzare via in un nanosecondo è un bel deterrente. Ma si vede che l’adrenalina gioca brutti scherzi, perchè qualche tesserato dell’Arsenal de Sarandì non si è fatto intimidire e ha iniziato a scalciare i poliziotti come fossero palloni.
Brasile, terra di passioni ed emozioni. Ma c’è un limite a tutto. Va bene che ogni partita di Copa Libertadores è come una nostra finale di Champions League, ma andiamoci piano. Tra 15 mesi c’è il Mondiale e servirà uno spirito diverso da parte di tutti. Allo stadio si va armati di fischi e striscioni, i fucili lasciamoli a casa, altrimenti sarà difficile per i tifosi di tutto il mondo che visiteranno la patria del calcio ‘bailado’ avere la ‘saudade do Brasil’. I Clash cantavano ‘Police on my back’…ecco, non vorremmo che diventasse l’inno ufficioso dei prossimi Mondiali. Viva il calcio, quello vero.
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