FOTO+%26%238211%3B+Incendio+a+Marianella%3A+La+storia+del+Napoli+va+in+fumo
napolicalciolivecom
/2013/04/05/foto-incendio-a-marianella-la-storia-del-napoli-va-in-fumo/amp/
Categories: Napoli News

FOTO – Incendio a Marianella: La storia del Napoli va in fumo

Odore acre di bruciato, scaffali di metallo piegati e anneriti dal fumo, piccoli cumuli di cenere che sbuffano sotto i piedi: ecco quel che resta della storia del Calcio Napoli. Una storia andata in fumo, bruciata in un orrendo falò in un pomeriggio qualunque di un giorno qualunque. Anzi no, quello non era un giorno qualunque, per cui è meglio riavvolgere il nastro e raccontare questa malinconica vicenda dall’inizio. Il Mattino aveva scoperto il cimitero delle memorie del Napoli più di un anno fa. Era in uno stanzone buio del centro sportivo di Marianella: faldoni e incartamenti trasportati lì dopo il fallimento della storica società azzurra. La struttura era in abbandono, i documenti alla mercè di tutti: il nostro giornale pubblicò le immagini di quel disastro. C’erano il contratto di Diego, i fax dei giorni degli scudetti e della Coppa Uefa, gli incartamenti sui trasferimenti di tutti i calciatori della storia azzurra. C’erano anche i faldoni dei drammatici giorni del fallimento. I documenti erano lì, li avevamo visti e fotografati. Da quel momento lo stanzone, e tutto il Centro di Marianella, tornarono nell’abbandono e l’intera struttura venne sequestrata dalla polizia municipale perchè era divenuta sversatoio di rifiuti illegali. Poi, un giorno, gli addetti al controllo della Medial Service, durante un giro di sopralluogo, videro un filo di fumo che si alzava, quel filo diventò una colonna in un attimo. Corsero a controllare, chiamarono i vigili del fuoco, ma ormai c’era poco da fare. Quel giorno non era un giorno qualunque, era il 10 maggio del 2012 e la Napoli dello sport celebrava in tv e sui giornali il venticinquennale del primo scudetto del Napoli, il titolo della storia. Quella storia che proprio in quel momento stava bruciando. Le indagini partitono immediatamente, la natura dolosa del rogo era evidente. La denuncia presentata dal curatore fallimentare Nicola Rascio fu precisa e circostanziata. Nessun sospetto, nessun indizio, anche se quella singolare coincidenza con la data storica per la Napoli del calcio suonava strana. Le indagini non hanno condotto a nulla, si va verso una archiviazione del caso perchè non c’è stata nessuna possibilità di arrivare a una soluzione: niente telecamere di controllo, niente testimoni, niente di niente, solo un mucchio di cenere. Quello stanzone, reso pericolante dall’incendio, è sotto sequestro, vietato a chiunque perchè rischia di crollare. La notizia è rimasta riservata per lunghi mesi, fino ad oggi: di quell’incendio e dei danni che ha prodotto si parla in un avviso di vendita del Tribunale di Napoli. Il centro Sportivo di Marianella verrà messo all’asta, al miglior offerente, per recuperare una parte del denaro necessario a saldare i debiti della società che dichiarò fallimento nel 2004. Il centro sportivo che doveva essere simbolo del calcio del futuro, della spinta propulsiva dei giovani, va in vendita a un prezzo base di tre milioni e mezzo di euro. Tre campi regolamentari da calcio, due fabbricati e un prefabbricato, spogliatoi, servizi: era davvero un gioiello il centro sportivo di via Emilio Scaglione. Ora è il simbolo in rovina di un passato che non c’è più. La zona devastata dall’incendio non è nemmeno più agibile, quel che resta degli spogliatoi è imbarazzante: è stato razziato tutto quel che si poteva, perfino le tubature sono state strappate dai muri. È pericoloso anche camminare lungo le strade asfaltate del centro sportivo: con metodica precisione sono stati strappati tutti i tombini, così ad ogni passo si rischia di finire inghiottiti. Sul campo da calcio principale c’è perfino una lavatrice letteralmente lanciata sul prato, proveniva dall’interno degli spogliatoi, chissà chi, chissà quando, con una forza notevole, l’ha sollevata e gettata lì. Però, sui campi resistono ancora le porte e, incredibilmente, ci sono ancora le reti. In mezzo all’erba altissima quelle porte dove crescevano i giovani azzurri e dove arrivava ad allenarsi anche la prima squadra con Maradona, Bagni, Careca, rappresentano l’ultimo baluardo di un passato che non vuole morire, di una storia che non ha voglia di essere cancellata, a dispetto dei fallimenti societari, della distruzione, dell’abbandono e del fuoco che s’è mangiato anche gli ultimi ricordi tangibili del Napoli che seppe regalare sogni ed emozioni.

Il Mattino

vincenzomatino

Share
Published by
vincenzomatino

Recent Posts

Napoli, l’attaccante sta per firmare: via libera per questo affare

Il Napoli si sta concentrando sul proprio futuro ed in tal senso arriva una potenziale…

9 ore ago

Infortunio Buongiorno, tegola per Conte: i nuovi tempi di recupero

In casa Napoli non sono arrivate buone notizie, dal momento che l'infortunio di Buongiorno preoccupa…

13 ore ago

Napoli, altro nome dalla Georgia: sorpresa per il nuovo attaccante

Il Napoli in sede di calciomercato si sta attivando per realizzare una squadra ancora più…

14 ore ago

Calcioscommesse: Juve nei guai, come Perin e McKennie aggiravano il divieto

Il calcio ritorna ad essere travolto da una vicenda ancora terribile come quella delle scommesse.…

16 ore ago

Napoli, Conte andrà alla Juve: ADL annuncia il nuovo allenatore

Il presidente De Laurentiis scenderà in campo in prima persona per il futuro di Antonio…

20 ore ago

Napoli, doppio rinforzo dallo Shakhtar: operazione da 80mln

Il Napoli guarda con interesse in casa Shakhtar per un doppio rinforzo di alto profilo.…

1 giorno ago