Un improbabile hat-trick dello svizzero ricaccia il Milan al terzo posto.
di Domenico Ascione
Otto reti realizzate in centotrentatré presenze nella massima serie. Non ci vuole certo Matiacic per stabilire che Blerim Džemaili da Tetovo non è quello che si definirebbe esattamente un “cannoniere infallibile”. Eppure nella vita come nel calcio mai dire mai, perché entrambe ne sanno una più del diavolo, anche se per una volta il diavolo non ha vestito rossonero.
Un match giocato benissimo, quello dell’Olimpico. Partenza lanciata degli azzurri, padroni di casa letteralmente alle corde; il vantaggio ospite dopo dieci minuti di gara è perciò la naturale conseguenza di una superiorità schiacciante. Ma i granata, si sa, son squadra ostica e tutt’altro che arrendevole. Così, complici le solite, ignominiose cappellate difensive, al 30′ è già 1-1, merito della caparbietà di Barreto e di un Britos che classificare imbarazzante è l’eufemismo del secolo.
La partita è brillante, vivace, condita da sprazzi di bel gioco inframmezzati a topiche da serie zeta. Vinco io, vinci tu, la pattiamo, arivinco io, ariperdo; alla fine, dopo un’oretta e mezza di esentuante corrida, è l’équipe di Mazzarri a spuntarla. Sugli scudi Blerim Džemaili da Tetovo, che per due volte non esulta ma alla terza va in paradiso per scambio. Proprio lui che a Torino e al Toro deve praticamente tutto: “Ho fatto tre gol al Torino ma un po’ mi dispiace: ho giocato in questo stadio e sono riconoscente a Cairo. Lo ringrazio, perché mi ha dato l’opportunità di riprendermi dopo l’infortunio”.
Cioè, ti pesco dall’oblio restituendoti al grande calcio e tu mi ripaghi con tre siluri in pieno volto? Poi uno dice Altafini…