A fine partita si è precipitato negli spogliatoi. De Laurentiis ha abbracciato tutti gli azzurri e in particolare Dzemaili, il centrocampista autore di una tripletta. Ha posato con lui e con il pallone della partita, la foto è stata pubblicata sulla pagina Twitter del club. Ma in mattinata, prima di raggiungere Torino, il presidente aveva adoperato parole forti, intervenendo ai microfoni di Radio Marte. Aveva addirittura fatto presente che sarebbe stato opportuno un rinvio della partita “perchè tanti giocatori erano rientrati poche ore prima dagli impegni con le nazionali”. Toni duri, quelli del patron: “Prima facciamo tabula rasa e meglio è per tutti. Io non voglio essere un bastian contrario, non voglio essere sempre io a parlare: ma è arrivato il momento di cacciare tutti, ricominciare da zero, prendendo gente nuova, manager preparati. Perchè adesso chi è lì non ha spirito di impresa, tutti tirano a campare, gente senza cervello. Non è un problema di giocare di Sabato santo, ma io sono molto preoccupato e sono anche molto deluso dalla scelta: qui si rischia di falsare il campionato. In Lega c’è gente che non usa il cervello: non posso essere io, di testa mia, da solo, a decidere che non devo far partire i miei giocatori per le loro nazionali. Quando si organizzano i match di qualificazione mondiali così a ridosso del campionato è preventivabile che qualcuno arrivi in ritardo. Perchè non giocare la domenica di Pasqua o a Pasquetta?”. Infine, un messaggio a De Magistris: “Il nuovo stadio? Mica trovo i soldi per lo stadio dal Comune e dalla Regione. Se non li metto io, non ci sono. Il deficit del Comune è di 1,5 miliardi di euro”. E poi a Mazzarri su un tweet: “Punteremo sempre sui giovani, anche il prossimo anno. Lo facciamo da anni. Hamsik aveva 20 anni, Lavezzi 22, Insigne ne ha 21, Vargas 22 e altri arriveranno. E c’è la Primavera”.
Il Mattino