“Da adesso in poi voglio pensare solo al Napoli, lascio l’Italia a un gruppo di alternative a Buffon molto valide e mi riferisco a Sirigu e Marchetti“. Con queste parole Morgan De Sanctis si è congedato dalla Nazionale nel giorno del suo compleanno. Ha colto tutti di sorpresa, senza dare preavviso, dando la notizia a Prandelli lunedì sera: “Caro mister, non chiamarmi più, è giusto dare spazio a quelli più giovani di me”, racconta ancora Morgan. Poi nel pomeriggio di ieri, mentre i suoi compagni erano intorno a lui per gli auguri di compleanno, ha dato la notizia anche a loro: “È la mia ultima con la Nazionale. Ragazzi, mi dispiace: alla mia età però si fanno delle riflessioni ed è giusto lasciar spazio ad altri… tanto è inutile aspettare Gigi (Buffon, ndr) perché giocherà per altri dieci anni” dice scherzando.
CONFEDERATION CUP – De Sanctis rinuncia così alla Confederation Cup con cui era in ballottaggio con Marchetti, Sirigu e Viviano per il ruolo di vice-Buffon. Ha detto no ad un ruolo da chioccia a quelli che verranno; al massimo, come riporta ‘Il Mattino’, lo svolgerà nel Napoli, dove da poco ha firmato il rinnovo fino al 2014: “Si, adesso voglio pensare solo al mio Napoli“.
CARRIERA IN NAZIONALE – Esordisce il 30 marzo 2005, a 28 anni, nella partita amichevole Italia-Islanda (0-0) disputata a Padova. Nel 2006 il ct Lippi lo inserisce nella lista delle 4 riserve per i Mondiali: il tecnico di Viareggio lo conosce bene e lo stima. Lo aveva voluto alla Juventus nel ’97, dopo averlo ammirato fare faville in serie B a Pescara. Appena arrivato in bianconero, catturò persino l’interesse di Giovanni Agnelli. Entra nel giro dell’Under 21 di Marco Tardelli, gioca 7 gare e fa parte delle spedizione che nel 2000 vince il titolo Europeo in Slovacchia. La solita maledizione: non gioca neppure un minuto, il titolare è Abbiati.
È il suo destino in Nazionale. Ma lui, il pirata di Guardiagrele, cittadina vicino Chieti, non ne fa mai un dramma. Anzi: gran professionista, non si tira mai indietro. Neppure quando c’è da mettere la faccia. “Sono sicuro che questa squadra farà ancora molta strada, è un gruppo eccezionale e questo rende meno facile la mia decisione – continua De Sanctis – Spero che in Brasile l’Italia trovi la forza di fare quello che non siamo riusciti a fare nella finale dell’Europeo con la Spagna”.
Complessivamente 6 presenze e (l’ultima volta che ha contro la Danimarca il 16 ottobre del 2012) e 64 volte convocato.
A.I.
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