In seguito ad un sopralluogo, gli ispettori Uefa segnalarono lo scorso dicembre l’urgenza di effettuare alcuni lavori di manutenzione allo stadio San Paolo così da rendere la struttura agibile per le gare di Champions e di Europa League. Così – stando a quanto riporta ‘Il Mattino’ – i dirigenti del Napoli, i tecnici del Comune e dell’assessorato allo sport si riuniscono e definiscono un cronoprogramma condiviso dalla società azzurra e dal Comune di Napoli. L’accordo risale al 21 gennaio e sancisce la ricostruzione di tutti i servizi igienici, il ripristino delle condizioni di sicurezza dell’impianto, la verifica e la sostituzione dei “cupolini” della copertura dello stadio che lasciano cadere acqua piovana, il ripristino degli intonaci pericolanti che provocano caduta di calcinacci, la sostituzione completa delle caditoie, la sicurezza della tribuna stampa, soprattutto in caso di pioggia, il regolare assetto delle vie di fuga per consentire il corretto deflusso degli spettatori, e la risistemazione di tutti i seggiolini nei vari settori dello stadi. I lavori prevedono l’esborso di circa un milione di euro.
Malgrado l’impellenza richiesta dagli ispettori Uefa, la situazione ancora non presenta alcunchè di definito. Infatti, il direttore commerciale della società azzurra Roberto Formisano ha dichiarato: “I lavori non possono ancora partire perchè occorre una delibera della giunta che arriva il 15 febbraio e che, però, non è ancora sufficiente per far iniziare i lavori. Infatti, prima occorre una determina che fino ad adesso non è ancora arrivata. Ed è per questo che siamo fermi”.
La situazione è a dir poco catastrofica. Infatti, nel caso in cui il Napoli prendesse parte ai preliminari di Champions, dovrebbe scendere in campo già ad agosto. Così, con lo stadio ancora inagibile, l’Uefa non concederebbe più alcuna deroga e il Napoli rischierebbe l’esilio.
M.G.