Alla vigilia della sfida tra Svizzera e Cipro, Valon Behrami ha rilasciato un’intervista al portale ‘Tages Anzeiger’: “Nel mio passato ho commesso tanti errori, compresi tutti questi tatuaggi che ho. Prima facevo e dicevo le cose senza pensare alle conseguenze. Ora invece, grazie a mia figlia, ho imparato ad essere più cauto in mezzo alla gente. Sono diventato più calmo ed equilibrato”.
I CAPELLI – “Sono una di quelle cose che non cambierei mai. Devono essere sempre tinti ed in ordine, guai se non fosse cosi. Appena li trovo sbiaditi corro subito dal barbiere, è un gesto scaramantico. Li porto cosi dal 2009 quando subì un brutto infortunio ai legamenti, da allora però non ne ho più avuti”.
LA RAPINA – “E’ successo tutto talmente tanto in fretta che ho solo avuto il tempo di pensare che sarebbe potuta finire peggio. Sono cose che possono succedere dappertutto. I miei compagni mi hanno consigliato di stare tranquillo ed evitare di mostrare orologi quando sono in giro. A Napoli purtroppo ci sono problemi economici legati alla disoccupazione”.
FUORI DAL CAMPO – “Cosi come i miei connazionali Inler e Dzemaili, sono uno che da il cento per cento in quello che fa. Giocando a calcio ho imparato che la vita non è fatta di soli piaceri, ci sono anche doveri. Anche se poi si è costretti a fare delle rinuncie. Come per esempio passeggiare tranquillamente con la mia famigllia o andare a mangiare fuori: spesso non mi è possibile”.
M.D.A.
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