Le squadre non possono a fare a meno dei loro fenomeni. Se ne rendono conto Napoli e Milan che annoverano Cavani e Balotelli tra le proprie fila. Da quando è arrivato in rossonero, l’ex City ha giocato 6 partite e messo a segno 7 gol, solo uno (il 2-0 a Marassi contro il Genoa) non ha deciso il risultato, e dal momento del suo esordio nessuno ha fatto meglio, solo Emeghara gli sta a ruota con 5 gol; per quanto riguarda Cavani, la storia è nota: senza i suoi gol il Napoli ha avuto una crisi di risultati. Come ipotizza il ‘Corriere dello Sport’, se fossero stati sempre presenti nel pieno della loro forma, adesso la Juventus forse non sarebbe a +9 e Conte non avrebbe esultato in quel modo a Bologna.
CAVANI VS BALO. Sono differenti anche tra loro Cavani è uno dei rari esempi non di uomo-squadra ma di attaccante-squadra, è capace di mettersi sulle spalle tutto il Napoli quando la partita chiede il sacrificio massimo, quando capisce che c’è bisogno di un lavoro duro. E’ un protagonista naturale, è il campione senza capricci, per questo i compagni (e gli allenatori) lo riconoscono come guida. Non c’è niente di forzato nel suo calcio, non c’è mai una sovraesposizione così forte da mettere in ombra il resto della squadra. Con Balotelli non funziona così. Per le doti tecniche e fisiche sarebbe anche lui un leader naturale, ma in realtà è un personaggio per diritto mediatico. E’ la gente che lo vuole al centro della scena e lui ci sta. Non scappa, non si rifugia in un lavoro da mediano. Il palco è suo, gli altri sono comprimari. Mario sfrutta la squadra che si fa sfruttare perché sa dove può arrivare con quel fenomeno. Al Milan c’era un capocannoniere (il vice capocannoniere della Serie A) giovane e bravo che appena arrivato il suo amico si è fatto più in là, senza aprire bocca. Anche El Shaarawy lavora per Balotelli. Nel Napoli, è Cavani a lavorare per gli altri.
LA SFIDA – L’incrocio, a San Siro, è fissato per la sera del 14 aprile, ma prima quei due hanno altre faccende da sbrigare. Faccende interessanti, come quella del prossimo giovedì, quando Balotelli giocherà al centro dell’attacco dell’Italia contro il Brasile. E poi insieme, prima di essere avversari, cercheranno di creare qualche problema alla Juventus. Già, la Juve: se avesse uno come Mario o come Cavani chissà dove sarebbe adesso. Altro che nove punti.
A.I.