Scene vergognose a piazza Bellini, dove la scorsa notte si è scatenata la violenza brutale e gratuita del branco. A punire Majed, uno dei lavoratori del caffè arabo che affaccia sulla piazza, sono stati almeno venti ragazzi, che lo hanno aggredito con spranghe, mazze di scopa, calci e pugni perché si era ribellato ai loro gesti incivili e arroganti.
«Avevo chiuso il bar e stavo pulendo l’area della piazza antistante alla veranda del locale – racconta il 43enne palestinese che da 20 anni lavora al caffè – c’erano molti gruppetti di giovani sia a piedi che in sella a scooter che lanciavano bottiglie a terra, ho chiesto loro di smetterla e avere un po’ di rispetto». Dopo la preghiera cortese di Majed, i ragazzi hanno cominciato a insultarlo verbalmente, rivendicando il fatto che potevano fare quello che a loro pareva, ma, dal momento che l’uomo non cedeva alle loro minacce, è scattata una feroce aggressione.
«Si sono buttati addosso impugnando pezzi di ferro, bottiglie e anche le scope che utilizziamo per spazzare la piazza, all’inizio mi sono difeso con le mani poi sono entrato nel locale e mi hanno seguito colpendomi mentre li avevo alle spalle», continua Majed, che porta sul volto i segni delle botte ricevute e una ferita in testa suturata con otto punti. «Ho ricevuto una fortissima botta sopra la fronte e ho visto subito molto sangue a terra», spiega l’uomo, che ricorda come «nonostante le urla e il trambusto nessuna delle persone in piazza sia intervenuta»: si è trovato da solo a fronteggiare 20 ragazzi in preda alla cieca violenza.
«Tu non hai capito con chi stai facendo “tarantelle”», questa una delle frasi usate dai piccoli delinquenti che bivaccano nella piazza e si atteggiano a camorristi in erba. Secondo le voci del quartiere non è un mistero che la piazza da qualche mese abbia subito cambi di guardia, diventando il luogo prediletto di uno spaccio di droga disordinato, fatto di cani sciolti che si pestano i piedi e dove anche i più giovani cercano di ritagliarsi i loro spazi.
«Il problema è l’abbandono istituzionale che subiscono questa piazza e il centro storico, dove la sicurezza e la mancanza di ordine pubblico sono diventate le emergenze principali insieme al degrado – afferma Omar – abbiamo fatto investimenti per riqualificare questi spazi ma tutta l’attenzione è rivolta al lungomare e a specchi per le allodole mentre da un paio di anni ci si è dimenticati di noi almeno fino a quando non ci scapperà il morto». Tra le mani Omar e Cinzia hanno un volantino con su scritto «Salviamo Piazza Bellini finchè siamo in tempo»: è un appello al sindaco e alle autorità competenti. «Abbiamo costituito un Consorzio per il recupero del centro storico e per fronteggiare il problema della sicurezza disposti anche a impiegare nostre risorse economiche – dice Giuseppe Graziani del Borgo Dante & Decumani, di cui fa parte il caffè arabo – apprezziamo lo sforzo delle autorità ma ci vuole uno impegno maggiore per la pubblica sicurezza e una politica per il turismo di quest’area: chiediamo l’istituzione di una task force ad hoc».
Fonte: Il Mattino
M.D.A.
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