RETROSCENA – Quando il Chievo disse ‘no’ al Matador…

 

Il vero potenziale di Edinson Cavani, a quanto pare, non è sfuggito esclusivamente al Palermo di Zamparini. Secondo quanto riporta una storia curiosa raccontata dal ‘Corriere dello Sport’, anche il Chievo, infatti, non ha dato credito al promettente talento del ‘Matador’ quando, in prestito dal Danubio, fu rispedito a casa dal club gialloblu che si dichiara non interessato a riscattarlo per il prezzo di appena 500’000 dollari. Nella foto, un ‘Matador’ ragazzino con tanto di acne e apparecchio ai denti, il cui cognome veniva addirittura storpiato, con una sostituzione della “v” con una “b” che trasformava l’identità del campione in Cabani, anziché Cavani. Dopo l’esperienza negativa di Verona, il suo procuratore Triulzi porta Edinson a Treviso, dove incontrerà per la prima volta i suoi attuali compagni di squadra Maggio e Dossena. Malgrado le buone prestazioni del giocatore, il Treviso offre al Danubio una cifra che non supera i 250.000 euro per il suo cartellino. Nulla di fatto, il Danubio rifiuta e anche stavolta Cavani prepara le valigie e torna nella sua vecchia squadra, dove compierà negli anni a venire delle imprese fio ad allora impensate: dalla Primavera arriva in prima squadra, conquista lo scudetto viene convocato dalla Nazionale Under 20 per il Sudamericano in Paraguay, vince la classifica marcatori, diventa capitano e a gennaio 2007 Rino Foschi lo porta a Palermo. Costo dell’operazione: 5 milioni di euro. Il ragazzo ne ha fatta di strada, ne ha macinati di metri in campo. Il suo talento adesso è uscito allo scoperto e non è passato inosservato agli occhi di De Laurentiis che con l’aiuto del tecnico Mazzarri lo ha reso il signor 63 milioni di euro, oggetto dei sogni di tecnici, tifosi e sceicchi dell’Europa tutta.

M.G.

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