Damato ancora indigesto al Napoli, e il 14 aprile è sempre più vicino

 

 

di Antonio Izzo

 

Damato di Barletta. Un nome che ancora una volta non farà piacere sentire ai tifosi azzurri. L’arbitro di Genoa-Milan fa ancora parlare di sé per una direzione più che discutibile. Vince il Milan e va a 51, a due punti dagli azzurri. Senza voler alimentare i soliti fantasmi, la partita è sfuggita di mano al fischietto pugliese sin dalle prime battute e sin dai primi scontri di gioco. Uno, forse due rigori netti non dati al ‘Grifone’ sul risultato di 1-0 a favore del Milan. C’era, come confermato dalle moviole, quello determinato (ma non fischiato) dal braccio largo di Niang sul colpo di testa di Borriello. Con la solita scarsa collaborazione dell’arbitro di porta, nella circostanza Banti.

Senza voler sembrare ‘blasfemi’, ancora una volta siamo costretti a porci interrogativi circa la presenza dei giudici di porta. Arbitri a tutti gli effetti, ma senza personalità. A parte il buon Rizzoli, che in quel ruolo a Pechino e a Catania ha dimostrato di assumere decisioni tanto importanti quanto scellerate (a proposito, chissà che gli etnei non vogliano vendicarsi allo Stadium…). Sta di fatto che l’Uefa voleva arbitri di carisma per quel ruolo: eccoci serviti! Lungi dall’essere la solita lamentela (il Milan avrebbe vinto anche con un punteggio maggiore, o forse no), dobbiamo purtroppo riportare quanto Damato risulti ancora indigesto e sfavorevole al Napoli, anche quando non lo arbitra. E meno male che qualcuno lo taccia di essere troppo casalingo.

La realtà è che adesso si attende un chiaro segnale dagli azzurri a Verona, per cercare di tenere a distanza un Milan che fa seriamente paura anche senza aiuti arbitrali: 10 risultati utili consecutivi, al pari del Napoli: il ‘Diavolo’, oltre ad avere una partita in più, ha collezionato 24 punti a fronte dei 20 del Napoli. La lotta per mantenere il secondo posto inizia ufficialmente da adesso, e il 14 aprile, giorno dello scontro diretto a San Siro, si avvicina.

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