Senza Europa si può ancora sperare: Napoli, non è detta l’ultima parola

 

Il pareggio al San Paolo con la Juventus è una pillola che ancora non va giù, ma questo è un campionato che ancora non la dice tutta. Ora che il Napoli è fuori dall’Europa può concentrarsi proficuamente sui match di serie A, che richiedono mentalità serena e soprattutto continuità. La stessa che non possono assicurare i giocatori della Juve, alle prese con la Champions League e con un calendario che, nelle ultime partite di campionato, di sicuro non li assiste. Un testa a testa indiretto che sulla carta vedrebbe favorito il Napoli, se non fosse per quella manciata di punti che separano gli azzurri dalla vetta.  Non c’è da sfiduciarsi, quindi. Di partite da giocare ce ne sono ancora 11 e Mazzarri non può più permettersi errori. Così come non si possono ammettere cali di concentrazione, ma soprattutto di motivazione, quella che forse è mancata troppo nel match con la Juve. Quella che un allenatore non può dare alla propria squadra se quest’ultima non risponde agli stimoli. Per cui, la squadra è tenuta a tirar fuori il meglio di sé, sia individualmente che collettivamente. Basta con l’astinenza di Cavani, con l’indolenza di Pandev e la scarsa forma di Maggio. Si corra ai ripari in difesa e si trovi il modo migliore per rimpiazzare gli infortunati Cannavaro e Britos. Spazio ai giovani, che di sicuro non hanno l’esperienza di campioni che in carriera hanno già vinto dei titoli, ma hanno in compenso determinazione e fame di conquistarne almeno uno con il Napoli. Ora la palla passa a mister Walter Mazzarri: si comporti da leader quale è. Faccia ritrovare alla squadra quell’orgoglio che negli anni scorsi – così come all’inizio del campionato – la rendeva un gruppo imbattibile.

 

 

 

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