RIMESSA D’AFFONDO – “Guida all’arbitraggio”

 

 

Mettiamoci d’accordo: o sono tutt’e due rigori o nessuno dei due. Eh già, perché guardare la sola metà della luna che c’interessa è operazione disonesta e fin troppo scontata, ma ahinoi il calcio ha la memoria corta, a volte persino più corta della sbadata politica. Ci siamo già dimenticati di Catania, miei cari amici zebrati? Fuorigioco chilometrico di Vidal, rete convalidata ugualmente. Prima giornata, Juventus-Parma, altro fuorigioco nettissimo di Lichtsteiner, rigore per i padroni di casa poi fallito dal cileno di cui sopra. 2-0 di Pirlo con la palla inchiodata sulla linea di porta. Seconda giornata, Udinese-Juventus, espulsione quantomeno dubbia del portiere friulano Brkić, partita finita ancor prima di cominciare. Eh vabbè, coincidenze, per fare una prova di indizi ce ne vogliono tre.

Però qua siamo già a quattro, cinque con la rete di Vidal (poverino, ma che avrà fatto di male?) contro l’Inter. Diciotto secondi di gioco, filtrante di Vučinić per Asamoah, palla in mezzo per l’Arturo bianconero e Beneamata già sotto al primo affondo. Intendiamoci, ci può stare, gli arbitri sono umani ed errare humanum est, ma allora perché inveire in quel modo contro il malcapitato Guida per un fallo di mano a dir poco involontario?

Addirittura quelli di “Tuttojuve.com” sono andati a ripescare una dichiarazione del 2010 in cui il signore in giallo confessava: «seguo il Napoli sin da bambino». Ma ci pensate? Uno nasce a Pompei e si permette il lusso di seguire (manco di tifare) la squadra della propria città… Una sola parola: scandaloso.

 

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