Il tecnico del Real è nato il 26 gennaio 1963 a Setúbal. Abbiamo raccolto 50 delle sue uscite più divertenti e polemiche: da “Special One” alla “prostituzione intellettuale”, passando per “monaco di tibete”, gli “zero tituli” e il “neuronio” di Balotelli:
1. «Vi prego di non chiamarmi arrogante, ma sono campione d’Europa e credo di essere “a special one”».
2. «Oggi, domani e sempre con il Barça nel cuore».
3. «Solo uno tra ventuno non voleva darmi la laurea honoris causa, ma è normale, neanche Gesù piaceva a tutti». (1 aprile 2009, al Chiambretti Night Mourinho commenta il “no” di un membro del consigli di facoltà dell’Università di Lisbona al conferimento della laurea honoris causa).
4. «Se avessi voluto un lavoro facile […] sarei rimasto al Porto – una bella sedia blu, una Champions League, Dio, e dopo Dio, io». (luglio 2004, sulla sua decisione di abbandonare la panchina del Porto, dopo la vittoria in Champions League).
5. «Questa potrebbe essere la storia di un somaro che ha lavorato per 30 anni, ma che non è mai diventato un cavallo». (febbraio 2005, parlando in un editoriale per il giornale Record della carriera di Jesualdo Ferreira, di cui aveva rifiutato di diventare assistente al Benfica nel 2002).
6. «Ma io non sono pirla».
7. «Abbiamo dimostrato tutto, potevamo perdere questa partita solo in 6, era l’unico modo per perderla, perché in 7 la vincevamo».
8. «Area con venticinque metri c’è solo una in Italia». (dopo la concessione di un rigore dubbio in Genoa-Juventus 2-3, 19 febbraio 2010)
9. «Di? Che monaco, di Tibete? No, io conosco monaco di Tibete, Monaco Montecarlo, Bayern Monaco, Gran Prix di Monaco. Se qualcuno monaco vuole essere conosciuto perché parla di me, mi deve pagare. Per esempio Adidas mi paga tanto per io parlare di Adidas come sponsor. Se lui vuole questo, mi deve pagare tanto».
10. «Mi chiedete se sento la pressione? Beh, sì, c’è una grossa pressione atmosferica qui in Scozia…». (Mou, prima di una trasferta dalle parti delle Highlands).
11. «Guarderemo Udinese-Milan come facciamo di solito quando siamo in ritiro di venerdì e guardiamo magari un Rimini-Treviso di Serie B, come quando non abbiamo altro da fare». (maggio 2009, Mou spiega quanto gli interessi vedere giocare il Milan).
12. «Wenger ha un vero problema con noi e credo che lui sia quello che in Inghilterra si chiama voyeur. Gli piace guardare. Ci sono ragazzi che quando sono a casa hanno un grosso telescopio per spiare nelle case degli altri. Wenger deve essere uno di questi. Ed è una malattia». (31 ottobre 2005, Mourinho dopo i continui riferimenti di Wenger al suo Chelsea).
13. «A me non mi piace prostituzione intellettuale. Non mi piace. Mi piace onestà intellettuale».
14. «Negli ultimi giurni, grandissima manipolazione intellettuale, ma grandissima. Grandissimo lavoro organizzato di cambiare e manipolare l’opinione pubblica. […] Negli ultimi due giurni non si è parlato di una Roma con grandissimi giocatori, con tanti giocatori che io volevo avere con me, e che finirà la stagione con zero titoli. Non si è parlato di un Milan che finirà la stagione con zero titoli. […] Non si è parlato di una Giuve che ha vinto tanti punti, ma tanti punti con errori arbitrali».
15. «Guarda il mio taglio di capelli, sono pronto per la guerra». (Mou parla del suo nuovo look in stile marine).
16. «Cinque maggio? Lo ricordo per la morte di Napoleone».
17. «Io ho studiato cinque ore al giorno l’italiano per diversi mesi per poter comunicare con voi giornalisti, con i tifosi e pensate che vi abbia mancato di rispetto? Parla poi Ranieri che dopo cinque anni in Inghilterra ha avuto difficoltà a dire ‘good morning’ e ‘good afternoon’».
18. «La noia di Ranieri? Che cosa è la noia di Ranieri? Ho studiato e conosco solo “La Nausea” di Jean-Paul Sartre, filosofo, premio Nobel, ma anche appassionato di calcio».
19. «Ho sentito subito il rumore dei nemici che mi piace tanto. Ho avuto un’opinione e subito, vroom, il rumore dei nemici. Fantastico».
20. «Se qualcuno lavora con questa gente [Zanetti, Cordoba, …] e non impara è perché sicuramente ha un neuronio e chissà questo neuronio è un po’ infortunato».
21. «Sono un allenatore, non sono Harry Potter. La magia non esiste nella realtà, la magia è finzione e io vivo nel calcio, che è reale». (1 settembre 2010, Mou non è un mago, cioè non di quel tipo…).
22. «La mia relazione con Ramos? Posso dire che la relazione con mia moglie è migliore di quella con Ramos». (un Mourinho criptico, ma neanche tanto, 3 ottobre 2012).
23. «Io sarei la nona persona più influente al mondo dopo Obama? E in che posizione si trova mia moglie? Almeno ottava direi. Siamo impazziti! Io nemmeno comando a casa mia». (un Mou insospettabilmente modesto, 18 febbraio 2011).
24. «Sarei un mediocre? Scusi ma dove gioca questo Zeman? Ah, è un allenatore. Non lo sapevo… Cercherò su Google per vedere che cosa ha fatto e che cosa ha vinto».
25. «Se facessero un film sulla mia vita, mi dovrebbe interpretare George Clooney. E’ un fantastico attore e mia moglie pensa che sarebbe ideale». (lo Special One in versione agente, 17 febbario 2006).
26. «Quanto guadagno? Non 9 milioni, ma 11. Che diventano 14 con gli sponsor». (Mou fa la dichiarazione dei redditi in diretta, 30 settembre 2008).
27. «Io come Manuel Pellegrini? No, perché se il Real mi caccia, io non vado ad allenare il Malaga, ma un’altra grande d’Europa». (Mou spiega in altre parole perché è così special, 2 marzo 2011).
28. «Sapevo che è una forza della natura, ma non pensavo fosse questo uomo. E poi il suo passaporto deve essere sbagliato. Non può avere 36 anni, devono essere al massimo 25-26». (15 maggio 2009, lo Special One non crede alla carta d’identità di Javier Zanetti).
29. «All’Inter tutti si sentono parte del gruppo, anche chi lavora in cucina. Io sono una brava persona, sono cattolico e a volte Dio mi aiuta». (18 maggio 2010, Mou racconta delle sue amicizie in alto).
30. «Por qué?». (ripetuto 9 volte nella conferenza post partita della semifinale di andata di Champions Barça-Real, 27 aprile 2011).
31. «Io ti prometto: tu scrivi la tua squadra, io gioco con la tua squadra. Per lui potrebbe essere una grande soddisfazione, molto grande perché, chissà, forse è un giornalista frustrato». (rivolto ad un giornalista, 30 settembre 2008).
32. «Abbiamo il sogno di giocare la finale di Champions, mentre per il Barcellona è un’ossessione. C’è differenza tra sogno ed ossessione, il sogno è più puro».
33. «Vergogna è rubare. Chi ha la fortuna di nascere in culla di oro deve rispettare chi lavora. […] Siamo arrivati dove siamo arrivati non perché siamo nati in culla di oro, siamo arrivati perché lavoriamo da tutta la vita. […] Io non dico che meritiamo rispetto: esigio rispetto. La signora può essere una signora, la presidentessa, può essere dottoressa, può aver nato in culla di oro, però: rispetta la mia squadra».
34. «A quasi settant’anni ha vinto una Supercoppa, una piccola coppa, ma le grandi cose non ha vinto mai. Avrebbe bisogno di cambiare la sua mentalità, ma chissà: è troppo vecchio per cambiare». (il destinatario era Claudio Ranieri).
35. «Non so se è la pubblicità dell’Unicef, non so se è il potere del signor Villar nell’Uefa, non so se sono più simpatici. Non capisco». (Riferito al Barça).
36. «Barnetta ha parlato con me dopo la partita e non mi ha detto niente, sarò antipatico ma non certo cattivo». (settembre 2008, Mou conia un nuovo cognome per il tecnico Beretta).
37. «Su Pito, Pito Vilanova, non so come si chiama questo, non ho niente da dire». (Mou contro Villanova).
38. «Una squadra di eroi, un campo dove gli eroi hanno lasciato il sangue. Gli altri parlavano di lasciare la pelle, noi abbiamo lasciato il sangue che è più importante». (Mourinho al termine della semifinale col Barcellona).
39. «Non è certo colpa mia se, nel 2004, dopo essere arrivato al Chelsea e aver chiesto perché stavano cambiando Ranieri, mi hanno risposto che volevano vincere e con lui non sarebbe mai capitato. Di questo io proprio non ho colpe». (la spiegazione del suo arrivo a Londra).
40. «Chissà, visto che la Roma non ha pagato il premio per la Coppa Italia, potrebbe essere disponibile a dare qualche soldo in più [al Siena]». (maggio 2010, Mou ipotizza complotti).
41. «Ho sempre detto che i miei giocatori sono i migliori del mondo: l’ho fatto quando allenavo una piccola squadra, l’ho fatto al Porto e poi al Chelsea. Ora i giocatori dell’Inter sono i migliori del mondo». (presentazione all’Inter).
42. «Nella storia della Champions c’è un solo club e un solo allenatore che erano sul tre a zero e hanno perso la finale». (riferimento poco velato al Milan e ad Ancelotti).
43. «Parlate di Pedro Leon come se fosse Zidane o Maradona». (Mou in conferenza stampa al Real).
44. «Noi non siamo amici. Lei può invitarmi a cena ma io non vengo». (Mou contro Mario Sconcerti).
45. «Chi?, il ‘Gordo’? Prenderà Materazzi come assistente».
46. «Se vince Messi gli farò i complimenti, ma sono convinto che sia impossibile che Messi ne vinca quattro e Ronaldo solo uno». (ottobre 2012, il Mou-pensiero sul pallone d’oro).
47. «Guarda i miei occhi: è una settimana che non dormo». (ottobre 2010, risposta ironica alle dichiarazioni di Crujiff).
48. «Arnautovic è un ragazzo veramente fantastico, però ha una testa da bambino. E il suo amico preferito non è meglio di lui. Tutti e due insieme: non è una situazione facile». (5 gennaio 2010, Mou parla dell’amicizia pericolosa tra Arnautovic e Balotelli).
49. «Nel mondo del calcio io e il mio staff siamo al top, nel mondo del giornalismo tu sei una m..da», (17 dicembre 2012, Mourinho insulta un giornalista di Marca).
50. «Capisco perfettamente perché Alex Ferguson è ancora al lavoro a quell’età e penso che anch’io farò lo stesso. Amo il calcio e amo allenare. Sarò ancora giovane quando avrò compiuto 50 anni e ho ancora molto tempo davanti». (25 settembre 2012, Mou a chi gli chiedeva della pensione).
Fonte: Sky.it
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