Solo il volto di Maradona ha frenato i pirati che assalirono l’equipaggio di Asso 21. Lo racconta Giuseppe D’Alessio, il marittimo che questa mattina, a Pompei, ha raccontato il suo inferno in Nigeria. Lui, che vive tra l’Argentina e il Vesuvio, non poteva che amare il Napoli e il pibe de oro, ovviamente. Una passione che, come racconta, ha voluto fondere a quella per i tatuaggi, spargendosi i simboli della «napoletanità» sul corpo
“Ho l’addome e la schiena completamente tatuati”, dice Giuseppe. “Sulle spalle ho voluto che mi disegnassero il volto di Diego Armando Maradona”. L’unico simbolo, dice, «che ha incantato i sequestratori nigeriani». Giuseppe aggiunge: «Lo hanno riconosciuto subito, dopo che mi avevano ordinato di spogliarmi». Ha avuto paura, ma adesso trova anche la forza di scherzare. «La fama di Diego non solo non conosce confini ma ha fatto colpo anche su uomini senza scrupoli”. Per quanto crudeli, i pirati nigeriani hanno sorriso davanti a quel disegno.
Tutti i gadget del Napoli, però, li hanno sequestrati, racconta D’Alessio: sciarpe, cappelli e felpe azzurre. E’ rimasto tutto in Nigeria. “Mi hanno portato via tutto”, afferma. “Vestiti, oggetti personali, una sorta di fede che mi aveva regalato Veronica e tanti gadget del Napoli. Avevo portato con me la mia passione azzurra. Avevo di tutto. Non mi hanno lasciato nulla o quasi. Un cappellino, alla fine, me lo hanno restituito”.
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Fonte: metropolisweb.it
M.D.A.
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