A tre giorni da Parma-Napoli, a parlare in casa rossoblù è Marco Marchionni, che, come riporta sportparma.com, parla di una gara che arriva al momento giusto per gli emiliani: “E’ la partita giusta in questo momento. Quando affrontiamo le grandi squadre diamo sempre qualcosa in più, e forse abbiamo bisogno di questo in questo momento. Veniamo da una partita a Verona magari non bellissima, anche se abbiamo fatto risultato, ed essendo l’unica squadra che non ha ancora perso in casa in questa stagione vogliamo continuare. Giocando contro una grande squadra abbiamo anche la possibilità di dimostrare che la partita di Verona è stata solo un incidente.
Ormai è qualche anno che il Napoli sta dimostrando di essere una grandissima squadra con tanti grandi giocatori. Ma il Parma quando gioca da Parma è difficile da battere, quindi dipenderà molto da noi. All’andata non c’ero ma vedendo la partita forse siamo stati un po’ ingenui a permettere loro di sfruttare il contropiede. Questo non glielo dobbiamo permettere. Sappiamo che il Parma in casa se la sta giocando con chiunque e lo abbiamo dimostrato. Non abbiamo avuto paura della Juve, quindi non dobbiamo avere paura del Napoli.
Sicuramente l’obiettivo è continuare su questa strada. Essendo arrivato a settembre e non avendo fatto la preparazione non pensavo di poter giocare così tanto. Ci sono riuscito e questo mi fa piacere. Il passato bisogna però metterlo da parte. Adesso c’è un girone di ritorno importante perché se facciamo bene possiamo dire la nostra”.
Un Parma così in alto in serie A non si vedeva dai tempi di Prandelli e Gilardino: “Di cose ne sono cambiate tante, soprattutto i giocatori. Anzi, penso di essere l’unico che unisce queste due squadre. Però la squadra che sto notando è la disponibilità da parte del gruppo di fare quello che chiede l’allenatore. Con Prandelli giocavamo a memoria proprio perché c’era una predisposizione di tutti per mettersi a disposizione del compagno per sfruttare le occasioni che ci capitavano. Donadoni ci dà quella consapevolezza di essere una squadra in grado di raggiungere obiettivi importanti. Forse è questo che lega quella squadra a questa di oggi.
All’epoca avevo 22 anni e strutturalmente predisposto a fare la fascia. Adesso però mi rendo conto che giocare nel mezzo ti permette di toccare sempre la palla, di essere un punto di riferimento per i compagni. Quindi sono contento di questa trasformazione”.
Un ritorno con i fiocchi quello di Marchionni, che contro la Juventus ha guadagnato i gradi di capitano: “E’ stata una sorpresa anche per me. Non pensavo, ma al tempo stesso mi rende orgoglioso, di tornare a Parma, trovare spazio in campo e ritrovare anche quella fascia che avevo lasciato nel 2005-2006. Se ricapiterà non mi tirerò indietro perché mi piace essere un riferimento per i compagni”.
A.I.