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di AntonioPapa
Illazioni inaudite, che rischiano di minare la credibilità di un ex azzurro e del calcio italiano in generale. E’ quanto emerge dalla trasmissione ‘Presa Diretta’, su Rai 3, che ha intervistato il pentito Luigi Bonaventura, affiliato alla cosca Vrenna-Bonaventura di Crotone, famiglia in vista della ‘ndrangheta calabrese. Bonaventura fa il nome ‘noto’ di Giuseppe Sculli, poi spara la cartuccia che non ti aspetti: Salvatore Aronica. Secondo Bonaventura, Aronica è uno di quei calciatori che le mafie ‘sponsorizzano’ perché amici della famiglia, mandato nei grandi club per familiarizzare con realtà e con nomi che altrimenti sarebbe impossibile avvicinare. A dimostrazione di questo fatto ci sarebbe il suo passaggio direttamente dal Bagheria (serie D) alla Juventus. A quanto si apprende, l’ex difensore del Napoli, ora tornato a Palermo, sarebbe uno di questi esponenti mafiosi infiltrati nel calcio dalla malavita. La dimostrazione viene da un video, portato dal pentito, che mostra il suo matrimonio, al quale erano presenti solo grossi nomi della ‘ndrangheta e poi lui, inconfondibilmente lui, Aronica. La spiegazione data da Bonaventura è inquietante: “Lui era l’unico calciatore presente, ma c’è un motivo. Con lui c’erano i Vitale di Palermo, ospiti d’onore, con i quali siamo amici da tempo. La sua presenza era un modo per far sapere a tutti che ci portava rispetto. Un patto d’acciaio fra noi e la Mafia”. Da brividi, vero o falso che sia.
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