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Goran Pandev, attaccante macedone del Napoli, ha rilasciato un’intervista al ‘Corriere dello Sport’, in cui ha innanzitutto parlato del suo ritorno alla grande contro la Roma.
Vabbè, era un po’ defilato…
«Colpa di un infortunio che mi ha penalizzato, ma non mi sono mai tirato indietro. Mai. E quando è toccato al sottoscritto, ho fatto quello ciò sono riuscito a ottenere da me stesso. Io do la mia disponibilità a chiunque, all’Inter feci anche il terzino».
L’ultimo macedone, quello con la Roma, era il modello autentico.
«Ed è piaciuto anche a me, ma non solo per l’assist. Perché mi sentivo bene, perché mi sono venute le giocate giuste, perché abbiamo vinto».
Perché è stato Pandev, il top player.
«Io non mi definisco, ma sono contento di quello che sono riuscito ad ottenere, sia con la Roma che in assoluto».
Dunque, sa cosa vuole da grande…
«A me piace vincere, come tanti altri. E qui mi è piaciuto ancora di più. Ci ho preso gusto con la Coppa Italia, ho provato sensazioni diverse, eppure ho ricevuto soddisfazioni anche con la Lazio e con l’Inter qualcosa m’è capitato di vincere. Il Napoli sarà la mia ultima squadra italiana: voglio vincere qui»
Sembra una dichiarazione di intenti.
«La Juventus è favorita e, come dice qualcuno, lo scudetto potrebbero perderlo soltanto loro. Sono in testa da sempre, quasi. Ma hanno mostrato domenica scorsa di poter perdere. Noi ne abbiamo sbagliate tante, loro potrebbero, perché la stagione adesso entra nel vivo, si fa intensa, richiede supplemento di energia fisica e nervosa».
Firmerebbe, se le dicessero, vincerai l’Europa League e arriverai secondo in campionato? «Assolutamente no. Perché sono convinto nella bontà del nostro organico, in quello che stiamo realizzando. E adesso stiamo anche fisicamente crescendo. E’ vero che l’Europa League mi manca e non mi dispiacerebbe affatto, ma perché negarsi altro?».
Quel Cavani lì dove lo sistemerebbe tra i grandi? «Io ho giocato con Eto’o, Milito e Sneijder e lui è a quei livelli. Dunque è tra i fenomeni. Ha voglia pari alla mia, ha il desiderio di conquistare tutto e spero di aiutarlo almeno a vincere la classifica cannonieri, dove mi sembra lanciatissimo. Se poi dovesse trionfare pure tra i cannonieri europei, meglio ancora. I suoi gol sono la nostra fortuna».
A proposito, lei ha giocato anche con Balotelli.
«Ragazzo pieno di qualità, un autentico campione. Ha un carattere, come dire?, esuberante, ma è giovane, va compreso. Mezzi unici nel suo genere, io qui lo vedrei bene, perché in questo Napoli i fuoriclasse son accettati. E poi, visto che mi stuzzica, qualche volta con Mourinho siamo scesi in campo anche noi quattro: cioè io, Eto’o, Milito e Sneijder».
Il suo contratto scade nel 2015.
«Sono dodici anni che sono in questo Paese e una cosa posso dire con certezza: il Napoli sarà la mia ultima squadra italiana. Poi non so cosa accadrà, ma a casa ne ho già parlato: non potrò avere un’altra maglia dopo questa».
Un’occhiata alla compagnia: alle spalle della Vecchia Signora c’è ressa. «Lazio, Inter, Roma, Milan e Fiorentina: ognuna di queste ha qualcosa. Brava la Lazio, con Petkovic: lì ho lasciato molti amici, Ledesma e Radu su tutti. Sarà una battaglia estenuante. Però penso che il Napoli abbia una sua solidità e deve essere convinto in se stesso».
A.I.
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