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Il tempo per correre ai ripari c’è: cinque mesi e ventuno giorni, a cominciare da oggi. La deadline si farà attendere infatti fino alla mezzanotte del 29 giugno: la data fatidica, concordata da Aurelio De Laurentiis con gli agenti del campione, in cui entrerà in vigore la clausola di rescissione (da 63 milioni) sottoscritta nel contratto di Edinson Cavani. Per il Napoli si tratta anche di una garanzia non da poco, perché sbarrerà la strada agli eventuali corteggiatori del Matador nella finestra invernale del mercato: potenzialmente già a rischio. Le ultime prodezze hanno messo in vetrina l’attaccante uruguaiano, oramai tenuto d’occhio con grande attenzione da tutte le squadre più importanti d’Europa. Ma il club azzurro si è messo al riparo almeno per la stagione in corso, stroncando sul nascere ogni assalto e chiudendo in cassaforte il suo cannoniere, che potrà dunque andare in campo senza alcun genere di assillo: in campionato ed Europa League. Il futuro può ancora attendere. Dovranno farsene una ragione anche i bookmakers inglesi, che hanno già azzardato le loro quote sulla prossima destinazione di Cavani. Il Manchester City sarebbe in pole position (4.5 contro 1), con il Chelsea di Abramovich a ruota (a 7). Più staccato il Paris St. Germain (a 15), che avendo da poco acquistato Ibrahimovic non ha bisogno di svenarsi per un altro centravanti. Mentre la Juve (a 9), che invece è davvero alla disperata ricerca di un bomber, non ha al momento le possibilità economiche per essere della partita. Sempre che, conclusa la tregua, ce ne sia davvero una da giocare. Il Napoli ha infatti il pallino in mano e non sembra rassegnato a perdere Cavani, che tra l’altro non ha mai detto di voler andare via. Nei prossimi cinque mesi, dunque, De Laurentiis avrà modo e tempo per giocarsi le sue carte migliori: battendo tutte le strade per tenersi stretto il suo cannoniere. La conferma del Matador in maglia azzurra passa però attraverso tre mosse, da non sbagliare. Numero uno: il rafforzamento sul mercato della squadra, preteso dal campione («La società sa cosa voglio») per assecondare la sua sacrosanta ambizione d’essere protagonista, in Italia e in Europa. Numero due: la qualificazione per la Champions League, vetrina a cui l’uruguaiano ha già rinunciato a malincuore durante questa stagione e indispensabile per essere in corsa per il Pallone d’Oro. Numero tre: l’aumento della clausola rescissoria (almeno sopra i 70 milioni), che comporterà necessariamente anche un ulteriore ritocco all’ingaggio del bomber, al livello di quelli dei top player. Il testimone passa dunque a De Laurentiis: atteso da una sfida sicuramente difficile, ma non impossibile. Almeno fino a quando Cavani non dirà ufficialmente di voler andare via. Davanti al club azzurro ci sono due opzioni. Fare tutto il possibile per trattenere il Matador, nei cinque mesi che rimangono, oppure attendere gli eventi con fatalismo e rassegnazione. “Esiste una clausola: e se a giugno qualcuno si farà avanti, Edi sarà così intelligente da fare le sue scelte. Penso che ai russi direbbe di no, mentre al Barcellona e al Real potrebbe farci un pensierino”, ha sospirato il presidente dopo la vittoria contro la Roma. È ancora presto per arrendersi.
La Repubblica
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