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Ruggero Malagnini, avvocato di Paolo Cannavaro, ha rilasciato alcune dichiarazioni a ‘Radio Crc’ in vista dell’appello alla Corte di Giustizia federale il prossimo 17 gennaio: “Avere una riduzione non sarebbe una cosa logica per cui se dovesse cambiare qualcosa, il cambiamento sarà radicale. I giudici dell’appello hanno più attenzione nel valutare i documenti probatori. Con questa giustizia non ci si può sbilanciare ma mi auguro che Dio li assista quando in Camera di Consiglio dovranno prendere una decisione. Sono certo dell’innocenza di Cannavaro che adesso si trova a combattere una vicenda quasi paradossale. L’obiettivo non è avere uno sconto di pena, puntiamo all’assoluzione. Purtroppo oggi esiste la regola della responsabilità oggettiva che è obsoleta e necessita di essere adeguata ai tempi attuali. Quando è stata instaurata, non esistevano le scommesse online, a gara in corso. Detto questo, è impensabile che una società controlli i suoi tesserati. La prova è che se Cannavaro volesse interrogare Gianello per chiedergli quando è stato consumato l’illecito e in che maniera non può farlo, ci viene negata questa possibilità. Gianello racconta un fatto in maniera incostante, si contraddice più volte per cui se la Corte fosse attenta nell’adottare il principio così come avvenne del caso Masiello Salvatore, dovrebbe assolvere Cannavaro e Grava. Non può bastare la prova che viene da un solo soggetto, Gianello, perché non è supportato da indizi gravi, precisi e concordanti”.
VM
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