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di Antonio Papa per pianetanapoli.it
La vita è una ruota, recita uno degli adagi più antichi del mondo. Una ruota panoramica, aggiungeremmo noi modernizzando un po’ la questione. Un attimo prima sei su, in cima al mondo, e guardi tutti dall’alto; un attimo dopo sei giù e non vedi l’ora di tornare dove ti sentivi re. Per fortuna la vita non è come la giostra: il giro non finisce mai, e quindi così come sei tornato in basso puoi risalire di nuovo, e sempre più in alto. Questo è l’augurio che ci sentiamo di fare al Napoli per un 2013 di crescita, che abbia meno bassi e molti più alti. Intanto, come si fa sempre alla fine di un anno, ripercorriamo l’intero 2012 azzurro, con i suoi up e i suoi down.
MAGGIO
UP – Si comincia dalla fine: il primo trofeo alzato al cielo da Paolo Cannavaro. Finale di Coppa Italia, 2-0 e Juve annichilita. Il capitano alza al cielo la coppa e Napoli esplode in un tripudio che neanche lo scudetto di 25 anni fa. Segno che la città freme, vuole urlare ancora, vuole vincere e gioire come un quarto di secolo fa. I tempi sono maturi: che la coccarda circolare sulla maglia sia solo un trampolino di lancio.
DOWN – Un nome che ormai a Mazzarri provoca l’orticaria: Stefano Pioli. Il suo Bologna, ormai senza più obiettivi, fa il colpaccio del secolo al ‘Dall’Ara’ per salutare i suoi tifosi. Un 2-0 alla penultima giornata contro il Napoli terzo in classifica e ad un passo dalla qualificazione in Champions League. Che dopo quella partita, manco a dirlo, svanirà inesorabilmente.
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