Ci risiamo. Ogni qualvolta che il Napoli deve fare il passo per diventare veramente grande si inceppa. Inutile parlare delle occasioni sprecate nei campionati scorsi. Il passato è passato, adesso vale la pena pensare solo al presente. Purtroppo neanche nel torneo attuale la squadra azzurra riesce ad essere una big a tutti gli effetti. Lo sanno anche le pietre che quest’anno il Napoli ha programmato di giocarsi lo scudetto fino alla fine. A differenza della passata stagione, Mazzarri fu chiaro già nel ritiro di Dimaro: “Ci teniamo a fare benissimo da subito in serie A”. Proprio per questo si era fatto costruire una rosa capace di poter dominare in campionato e fare bella figura in Europa League. Inizialmente aveva deciso di optare per i titolari la domenica e le seconde linee di giovedì. Le cose sono andate bene fino ad un certo punto ma poi si è dovuto cambiare registro utilizzando i campioni anche nella competizione internazionale per evitare di perdere il treno che porta ai sedicesimi di finale. Ma veniamo al campionato. L’incipit è stato ottimale, fino alla trasferta di Torino con la Juve, il Napoli si era fermato solo a Catania conquistando uno 0-0 nonostante una superiorità numerica durata per tutta la partita. Per il resto aveva sempre vinto. Purtroppo allo Stadium, per un episodio, si dovette alzare bandiera bianca e da allora sono venuti fuori tutti i limiti di un gruppo che sembra non riuscire a sostenere i grandi eventi. Con la Signora a +6 il campionato sembrava già chiuso ed invece anche i bianconeri hanno avuto degli scivoloni. Qualche defaillance la mostrò in casa della Fiorentina e il pareggio finale fu un regalo. I guai, invece, sono arrivati in casa contro Inter e Lazio. Le due sfide casalinghe hanno fruttato alla Juve solo un punto. Quale migliore occasione per il Napoli per approfittarne e riavvicinarsi alla vetta. Ebbene, nelle stesse giornate, contro Torino e Milan al San Paolo, Cavani e compagni sono stati capaci di fare harakiri e gettare al vento due vittorie che erano ormai chiuse in cassaforte. Risultato? La Juventus ha ringraziato perchè il gap è rimasto quasi invariato. Vedendo i risultati di ieri la rabbia è maggiore. Con il pareggio a San Siro dell’Inter contro il Cagliari il Napoli avrebbe potuto superare i nerazzurri e confermarsi nuovamente come seconda forza del campionato. Invece, è rimasto terzo ed è stato agguantato da una Fiorentina che non conosce più soste. Il napoletano Montella sta facendo un lavoro egregio con la Viola e per forza di cose anche lui sogna ad occhi aperti. E per come si sono messe le cose può essere il vero pericolo della Juventus visto che ha conquistato cinque successi consecutivi. E per di più non ha le distrazioni delle Coppe durante la settimana. Ad oggi neanche più la zona Champions è sicura. Sarebbe davvero assurdo arrivare a maggio senza poter neanche disputare la vecchia Coppacampioni. Sarebbe un fallimento per una squadra che più volte è stata ritenuta la vera anti-Juventus. Per poter essere al pari della Signora, però, a gennaio si dovrà fare qualcosa. Nulla contro i panchinari attuali, ma sabato sera, guardando le formazioni, ci si è resi conto della grande differenza tra i giocatori a disposizione di Mazzarri e quelli di Allegri. Mentre il rossonero aveva seduto al suo fianco Robinho, Pato, Pazzini, Yepes, Flamini ed Emanuelson, il sor Walter poteva contare su Aronica, Grava, Fernandez, Mesto, Donadel e Vargas. Al Napoli manca un ciclo vincente di partite che gli consenta di incassare punti pesanti. Mazzarri sperava in una rinascita dopo l’exploit con il Genoa ed invece ha dovuto accontentarsi di un pareggio che gli ha lasciato molto amaro in bocca. Si è mangiato letteralmente le mani quando ha visto i suoi sprecare ed El Shaarawy, invece, segnare nelle uniche occasioni che gli sono capitate. Se non ci fosse stato il successo di Marassi a quest’ora si starebbe parlando di crisi poichè in precedenza si era pareggiato con il Torino e perso a Bergamo contro l’Atalanta. L’unico modo per scacciare nuovamente le streghe è andare a vincere lunedì prossimo a Cagliari. In Sardegna si andrà senza lo squalificato Cavani e si affronterà una squadra che ieri ha sfiorato l’impresa in casa dell’Inter. La trasferta isolana, poi, è sempre stata difficile per i partenopei. C’è un odio atavico di Cellino per i colori azzurri e sistematicamente, ogni qualvolta che ospita il Napoli, chiama i tifosi a raccolta per cercare di riempire lo stadio.
Il Roma
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