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Continua la querelle tra il Comune e il Napoli circa lo stadio San Paolo. Stavolta l’attacco giunge direttamente dal consiglio comunale che attacca De Laurentiis, colpevole di “non rispettare gli accordi”. Secondo quanto riporta ‘Repubblica’, il presidente non paga i canoni previsti per la concessione dello stadio San Paolo. E prima di ogni partita si rifiuta di partecipare alla consegna dell’impianto e firmare il verbale che certifica lo stato dei luoghi. Il presidente del Napoli Aurelio de Laurentiis «non rispetta gli accordi» con il Comune. E i consiglieri comunali lo attaccano in commissione sport. Dove l’assessore Pina Tommasielli garantisce che sta per chiudere una transazione con la società sportiva per recuperare le rate non versate dal club: circa 1,6 milioni di euro.
Cifra calcolata su una percentuale, il 6,5, che si applica agli incassi derivanti dalla vendita dei biglietti. E che dovrebbe essere corrisposta dal 2005 ogni due mesi. Ma il Napoli non lo fa. Compensando spesso i canoni dovuti con opere di manutenzione nello stadio: una pratica bocciata dalla nuova giunta. Perché, spiega il presidente della commissione Gennaro Esposito, «per i lavori ci vogliono sempre procedure di evidenza pubblica».
“Ci sono i presupposti – attacca Carmine Sgambati (Napoli è tua) – per dichiarare nulla la convenzione”. Che nel raffronto operato dal consigliere con lo stadio San Siro mostra tutti i vantaggi per il Calcio Napoli: canone annuo di 6,9 milioni per Milan ed Inter a fronte dei 400 mila del Napoli; spese di acqua, luce, pulizia che a Milano sono a carico del concessionario mentre a Napoli paga il Comune. “Una convenzione – dichiara Andrea Santoro (Fli) – non sostenibile economicamente e che è un’offesa all’etica pubblica”. Chiosa Franco Moxedano, capogruppo Idv: “Il mio rammarico è che De Laurentiis non la rispetta. Nessuna proroga alla scadenza del 2014. Il Consiglio intervenga subito su nuova convenzione”.
A.I.