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Casa Cavani, in un parco residenziale al Vomero, ieri è stata meta di pellegrinaggio per i tifosi, ma la privacy per la famiglia del Matador è un diritto sacro, inviolabile. Al massimo, come riporta la ‘gazzetta dello sport’, Edi fa una sosta in portineria per firmare le maglie e le fotografie che i ragazzini lasciano ai guardiani nella speranza di un autografo. Il viaggio nella Napoli di Cavani non può che partire dal suo appartamento, perché Cavani ha dovuto cambiare casa dopo aver subito il 10 ottobre 2011 un furto nella villetta di Lucrino. Tuttavia, Napoli gli è entrata nel cuore. Qui è nato il primogenito Bautista, che già calcia discretamente, e altrettanto accadrà con il secondo figlio maschio, in arrivo all’inizio di aprile. La sua quotidianità è fatta di tanto golf sul green vicino ai campi di allenamento, di qualche battuta di pesca dalle parti di Gaeta con l’amico e connazionale Britos, di poche uscite serali (gran parte in direzione Monteruscello, dove frequenta il ristorante che ama anche Edu Vargas) e, soprattutto, di tanta preghiera. Cavani è il profeta del gol.
A.I.