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Il motivo del distacco del Napoli da Juve e Inter può essere spiegato attraverso questo grafico.
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Bianconeri e nerazzurri, rispetto al Napoli, mandano in gol tanti loro giocatori e non solo sei come fanno gli azzurri; altro dato rappresenta la Cavani-dipendenza; dei 16 gol fatti dal Napoli: 7 portano la firma del ‘Matador’, a discapito di quanto avviene invece in Juventus ed Inter. Queste ultime rappresentano vere e proprie cooperative del gol: dieci goleador nerazzurri e dodici i bianconeri. Nel Napoli segna Cavani oppure Hamsik, in due hanno realizzato il 68 per cento delle reti totali, undici su sedici. Per il resto, secondo quanto riporta il ‘Mattino’ il buio. Minimo l’apporto degli altri attaccanti, due gol di Pandev e uno di Insigne. Due reti dei centrocampisti (Maggio e Dzemaili), nessuna dei difensori.
Un dato chiaro, agli azzurri mancano le reti degli altri, l’esatto contrario di quanto avviene alla Juventus. Il cannoniere bianconero è Vidal con quattro reti, un interno di centrocampo. Poi Pirlo a tre gol, il playmaker della squadra, con due attaccanti, Giovinco e Quagliarella, anche loro a quota tre. Seguono Pogba e Asamoah, altri due centrocampisti, con due reti, oltre a Vucinic, un attaccante. E via via tutti quanti gli altri.
Situazione più o meno simile vissuta dall’Inter, ora seconda e con quattro punti in più in classifica rispetto al Napoli. Dieci marcatori nerazzurri, Milito è il bomber: l’argentino ha segnato lo stesso numero di gol di Cavani, cioè sette. Quindi Cassano a quota cinque, Fantantonio ha ritrovato fiducia con Stramaccioni. Poi Palacio a tre reti. Quindici reti per i tre attaccanti, poi il contributo di centrocampisti e difensori. Sono andati a segno anche due difensori centrali, Samuel e Ranocchia, oltre che i cursori di centrocampo come Cambiasso e Guarin.
Il Napoli deve crescere e lavorare su questo. Importante sarà trovare anche i gol di difensori e centrocampisti. Mazzarri sta lavorando molto su questi aspetti. I difensori vanno a saltare sui calci piazzati, gli angoli e le punizioni. Assente per molte partite il saltatore più forte in fase offensiva, l’uruguaiano Britos, che segnò di testa l’anno scorso un gol al Chievo. Ci va a provare spesso Cannavaro, ma fin qui il gol del capitano ancora non è arrivato. Come pure quello di Gamberini, anche lui un saltatore. Caratteristiche diverse di Campagnaro e Aronica, un contributo in tal senso potrebbe arrivare dall’argentino Fernandez che segnò due reti di testa contro il Bayern Monaco in Champions League.
Si lavora sull’apporto maggiore dei gol dei centrocampisti, fin qui la rete di Maggio nella prima trasferta a Palermo e quello di Dzemaili nella seconda gara contro la Fiorentina. Gli schemi di Mazzarri presuppongono l’inserimento del nazionale azzurro soprattutto di testa, e anche l’arrivo al tiro dei centrocampisti centrali, cioè Inler e Dzemaili. Come pure prevede l’inserimento di Zuniga sul secondo palo, alla ricerca del gol, situazione quest’ultima che non ha portato ancora frutti concreti in termini di reti.
L’idea dell’allenatore è di creare una cooperativa del gol, di trovare altre soluzioni, oltre a quella di Cavani che resta ovviamente l’arma offensiva più pericolosa del Napoli. Ma non deve essere la sola. La crescita di una big passa proprio attraverso queste situazioni, il contributo dei gol da parte di tutti.
A.I.