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Tra i nomi di mercato per il vice – Cavani c’è un gradito ritorno

 

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Quanto manca il Matador. Lo si sente quando non c’è, ma anche e soprattutto quando c’è. Lo vedi scaraventare in rete un pallone che Pandev,Insigne e Vargas non avrebbero neppure raggiunto e pensi che il detto “tutti sono importanti, nessuno è indispensabile” non è mai stato così sbagliato. Ma non è solo il gol, ci mancherebbe. Anche i compagni se ne giovano, in termini di fiducia nei propri mezzi e di sicurezza nel tentare qualche giocata più ardita, che tanto poi ci pensa Edi. Ecco perché sarà impresa ardua trovare un sostituto di Cavani, ma almeno provarci è diventato ormai d’obbligo. A meno che non si voglia aspettare ancora Vargas, che da Pulcino Pio(come l’ha genialmente chiamato l’ex azzurro Ciccio Colonnese) si trasformi almeno in un Galina qualsiasi. A proposito, quanto avrebbe fatto comodo Maxi Lopez a questa squadra? La Sampl’ha pagato tre soldi, per il Napoli poteva essere l’affare del secolo. Ma il passato è passato, ora bisogna guardare al futuro. E a quello che passa il convento.

 

BIANCHI NO – Lo grida la Curva, magari in maniera un po’ più colorita, ma questo è il senso. Ieri il Torino a Napoli ha preso un punto d’oro ma ha lasciato la speranza di poter scambiareRolando Bianchi con Edu Vargas. La Curva B lo ha detto a chiare lettere: loro Bianchi non lo vogliono, non gli hanno mai perdonato il grande rifiuto di qualche anno fa. Ora De Laurentiis è al bivio: ignorare i tifosi e fare l’affare (obiettivamente lo è) oppure assecondare l’orgoglio e perdere l’occasione? Il passato è ricco di aneddoti pro e contro, buon ultimo il caso Borriello-Juve dello scorso anno. Può andar bene, può andar male, l’importante è far pendere questa benedetta bilancia. A livello tattico Bianchi sarebbe il più indicato, ma probabilmente non è il caso di accendere la miccia dove c’è già una polveriera che ribolle.

 

FLOCCARI NI – L’altra voce che gira in questi giorni risponde al nome di Sergio Floccari. A Roma è di fatto un esubero, ma si sa come Lotito sia esoso anche con l’ultimo uomo della rosa. Ha chiesto 5 milioni: il margine di trattativa c’è sicuramente, ma a queste cifre esorbitanti non se ne fa nulla. E dire che su un piano squisitamente tecnico Floccari farebbe comodo a Mazzarri. Ha caratteristiche tecniche particolari, in grado di sposarsi bene anche con Cavani, oltre che al posto di. Sarebbe un buon puntello, ma obiettivamente le cifre che chiede la Lazio sono assolutamente fuori mercato, considerata l’età e la condizione in rosa del calciatore. Se si ragiona su un prestito magari si può chiudere, ma è davvero ardua.

 

ALLORA CHI? – Nomi se ne possono fare a bizzeffe, fra sogni di mezzo inverno e obiettivi meno entusiasmanti ma sicuramente più plausibili. Un recuperato Pepito Rossi sarebbe grasso che cola, anzi che deborda, ma il prezzo è altino e c’è da capire se il Napoli ha intenzione di spendere o di andare ancora al risparmio. Inoltre ci sarebbe l’incognita legata alle condizioni fisiche, ma per uno così val la pena rischiare: vale il discorso tecnico-tattico fatto per  Floccari, con l’aggiunta di un valore decine di volte superiore. Difficile Acquafresca, poi parliamo sempre di uno che non imbrocca una stagione giusta da secoli. Piste sudamericane è meglio scartarle, la questione Vargas brucia ancora da morire e non è proprio il caso di rilanciare. A ben pensarci, comunque, un nome ci sarebbe. Non è Cavani e non è altisonante, ma costa poco e sarebbe un gradito ritorno, visto il buon ricordo che ha lasciato a Napoli. Nome e cognome, Emanuele Calaiò. Il Siena è convincibile, lui è convincibilissimo, in ottima forma e senza nulla da invidiare a Bianchi e Floccari. Inoltre – ed è la cosa più importante – potete star certi che alla Curva non dispiacerebbe.

Fonte: Antonio Papa per Calciomercato.it

Antonio Papa

Giornalista pubblicista dal 2010, "fratello maggiore" di tanti redattori del network, autore di trasmissioni televisive. In TvPlay sono, insieme a Claudio Mancini, il conduttore di FantaTvPlay, di "Chi Ha Fatto Palo" e di altri format creati da noi. Sono una persona che ha fatto della scrittura la sua ragione di vita, coronando un sogno che avevo fin da bambino. Il mio motto è “lavorare seriamente senza mai prendersi sul serio”. Cerco di trasmettere la mia passione e il mio entusiasmo alle persone che lavorano con me: quando ci riesco… ci divertiamo!

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