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Pierpaolo Marino, ex D.G. del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a ‘Radio Kiss Kiss’: “Quando Aurelio De Laurentiis mi chiamò per darmi l’incarico di direttore generale, pensavo fosse uno scherzo. Poi, avvisai Pozzo di questa telefonata che avevo ricevuto. Stemmo una nottata in Svizzera, fino al mattino, e mi coinvolse nel progetto. Mancavo da Napoli da diciassette anni, andai via dopo aver vinto uno scudetto ed una Coppa Italia. Mi ero sempre riproposto di ritornare e accettai una sfida, quella di rifondare un club senza giocatori, senza strutture, ripartire da zero, con un bilancio senza debiti ne crediti, con giocatori solo da acquistare. Fu una sfida che mi piacque ed il richiamo del cuore fu certamente importante. Nel 1986 ricordo benissimo la vittoria 1-3 per il Napoli a Torino, proprio contro la Juventus. Fu la gara basilare, quella che ci proiettò verso il tricolore. Ricordo che fu discusso tanto l’acquisto da parte mia di Andrea Carnevale, che era un giovane prelevato dall’Udinese e che avevo avuto all’Avellino. Carnevale era in discussione in quel momento, eppure quando subentrò in quel 1-3 fece le azioni decisive che ci portarono ai goal della vittoria. Espugnare Torino ci diede la convinzione di essere squadra da scudetto, perchè quella Juve non perdeva facilmente in casa. Ricordo perfettamente quando salimmo sul pullman dopo la partita: tutti i campioni, i calciatori, parlottavano tra loro nella convinzione di poter arrivare al traguardo dello scudetto, e così fu. Mi auguro che il Napoli possa battere la Juventus, ma se non dovesse accadere ricordiamo che si tratta solo di una tappa. Ci sono ancora 31 partite, non si assegna lo scudetto. Si valuterà risultato e prestazione, ma il ritorno al San Paolo sarà certamente più importante”.
VM