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Continua a far discutere il caso-Criscitiello e del mancato accredito allo stadio ‘San Paolo’ (CLICCA QUI PER LEGGERE LA NOTIZIA). Accertato che la richiesta è giunta fuori tempo massimo, l’attenzione resta puntata sulle simpatie e antipatie del giornalista nativo di Avellino e ‘rinato’ a Milano, come si evince dal proprio profilo twitter. Chiarito anche che a sua squadra del cuore è l’Udinese ( e anche qui nulla di strano, se non per la macchia dei cori ‘odio-Napoli‘ di cui si è definito un cantore negli anni passati), Angelo Forgione del movimento V.A.N.T.O. invita a riflettere su un aspetto. Ad infastidire la società del Napoli infatti potrebbero essere state alcune allusioni che sarebbero riferite al club azzurro (il condizionale è d’obbligo). In particolare in merito a certe operazioni di mercato che avrebbero attivato i controlli della Guardia di Finanza. La storia è questa: nel corso di una puntata del suo programma di ‘Sportitalia’ di qualche mese fa chiama in diretta telefonica un telespettatore napoletano; Criscitiello lo etichetta come un ‘telecomandato‘ e dichiara: “Bisognerebbe spiegare cosa hanno fatto in passato di nascosto alcuni amici di alcuni presidenti, quelle plusvalenze e quelle operazioni fantasma per questo o quell’attaccante. Perchè i soldi non sono rimasti in Italia? Quando paghi le tasse, tutte quante…” (CLICCA QUI PER VEDERE E SENTIRE LA TELEFONATA)
Non è certo possibile stabilire se siano state quelle frasi ad attivare la curiosità della Finanza che dopo un mese è arrivata a Castelvolturno, ma di certo non possono aver fatto piacere alla dirigenza napoletana.
A.I.