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Ci sarebbe un fungo parassita, sviluppatosi a causa dell’elevata umidità sul terreno di gioco provocata dal clima equatoriale degli ultimi mesi, dietro le condizioni pessime del manto erboso dello stadio San Paolo.
Solo una disinfestazione, con potenti pesticidi, può salvare il prato dell’impianto sportivo di Fuorigrotta. Sarà una corsa contro il tempo la sfida che il Napoli di DeLaurentiis dovrà affidare a una ditta florovivaistica specializzata, che avrà il mandato di rianimare le zolle dello stadio. Meno di due settimane dal match con la Fiorentina, in programma il prossimo 2 settembre, e un nemico microscopico da abbattere. Con almeno due interventi a base di funghicida, intervallati da un periodo durante il quale sarà necessario far arieggare il campo.
“Ho saputo della presenza di un virus che ha colpito l’erba del San Paolo e siamo in stretto contatto col Napoliper capire l’evoluzione del problema – spiega l’assessore allo Sport del Comune, Pina Tommasielli – . Serve un trattamento speciale, che la società azzurra, responsabile della manutenzione del prato, avvierà immediatamente. Purtroppo lo stadio di Fuorigrotta è carente anche nelle infrastrutture. Ci siamo incontrati, qualche settimana fa, con i dirigenti del Napoli stabilendo un accordo sugli interventi da realizzare e sulla somma che ci deve liquidare per le spettanze relative alla vecchia convenzione per l’affidamento del San Paolo. Quei soldi che incasseremo serviranno per realizzare immediati lavori all’impianto di Fuorigrotta. Siamo in attesa di quella somma che speriamo il club azzurro versi velocemente“.
Il Napoli, a conti fatti, deve staccare un assegno da un milione e trecentomila euro al Comune. “Poi – conclude la Tommasielli – sarà nominata una
commissione paritetica formata da tecnici dell’amministrazione e della società sportiva che stabilirà sia gli interventi da realizzare che il cronoprogramma. Dobbiamo fare presto perchè, altrimenti, si rischia di incappare in qualche sanzione. Come quella relativa al rilascio del certificato antincendio dello stadio. Noi stiamo profondendo il massimo impegno, come sempre, perchè vogliamo garantire la migliore agibilità dell’impianto“.
Corriere del Mezzogiorno
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