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Stasera in tribuna al San Paolo, per l’amichevole fra Napoli e Bordeaux, ci sarà anche Alejandro Mazzoni, procuratore di Lavezzi, Campagnaro e Vargas, che ai microfoni di ‘Radio Crc’ ha rilasciato alcune dichiarazioni sui suoi assistiti: “Lavezzi ha molta nostalgia di Napoli, questa città è stata una parte importante della sua vita ed il ‘Pocho’ sente spesso i suoi amici che sono rimasti qui. Certo ora Lavezzi sta benissimo a Parigi, darà il suo contributo alla formazione francese, in cui con Ibrahimovic forma una coppia d’attacco pazzesca. Ma non è detto che in futuro non possa essere presa in considerazione l’idea di tornare a Napoli: ora Lavezzi deve pensare a far bene col Paris Saint Germain, mentre il Napoli deve pensare a diventare forte senza di lui, ma quanto c’è stato fra il Pocho ed il club napoletano non può essere dimenticato”.
Da un recente ex che già ha nostalgia di Napoli ad un giocatore che vuol restare in maglia azzurra: “Campagnaro è un giocatore importante per Mazzarri – continua Mazzoni – i tifosi lo stimano e lui sta benissimo qui. Il suo contratto scadrà alla fine della prossima stagione e sto trattando con la società per il suo rinnovo: Hugo ha 32 anni, vuole chiudere la sua carriera giocando ad alti livelli; se l’anno prossimo il Napoli vorrà tenere Campagnaro, non ci sarà alcun problema o ostacolo per il rinnovo. Credo che i giovani debbano prendere esempio proprio da lui”.
E parlando di giovani, il discorso non può che arrivare a Vargas: “Mandare a giocare Vargas in prestito – dichiara l’agente – credo sia un errore. Ha qualità, velocità, vede bene la porta, ma finora non è riuscito a dimostrare quanto vale. È sbagliato dire che sia una delusione, deve solo recuperare un po’ di fiducia. Napoli è una piazza difficile, basta poco per salire sugli altari ed altrettanto poco per essere bocciato: ad Insigne sono bastate due amichevoli per essere elevato ad eroe, se Vargas segnerà un paio di gol credo che cambierà tutto. Il Napoli, comunque, ha molta fiducia in lui, considerando che prima di prenderlo lo ha seguito per un anno. Per diventare bravi è necessario avere il tempo per giocare e anche per poter sbagliare”.
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