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Insigne la nota lieta, Gargano il nodo da sciogliere, la difesa da rivedere. Questi i temi che sono emersi dalla sfida vinta col Bayer Leverkusen e, più in generale, dai primi 20 giorni di lavoro. Il folletto di Frattamaggiore è stato il migliore in campo domenica, il San Paolo gli ha tributato una vera e propria ovazione quando è uscito e Mazzarri, è strabiliato dalle sue giocate. Non dovesse esserci Cavani, a Pechino contro la Juve sarà lui fare coppia con Pandev. Infatti, Insigne ha stravinto il duello con Vargas per il ruolo di prima alternativa in attacco.
Per Mazzarri questo potrebbe essere l’anno delle scelte. Ci sono finalmente due Napoli, entrambi competitivi. Dovrebbe essere un vantaggio, ma tanta concorrenza può rappresentare anche un problema. Almeno a centrocampo, dato che Gargano sembra non digerire il ruolo di riserva di lusso. Mazzarri non vede il Mota mezzala nel 3-5-1-1, la novità di quest’anno, e ritiene possa rappresentare solo una alternativa ad Inler. Forse è una considerazione dettata anche dal fatto che l’arrivo di Behrami e la fiducia risposta nella crescita di Dzemaili, restringono gli spazi per l’uruguaiano. “Lui è sempre stato importante per noi, ma voglio giocatori motivati“, ha detto l’allenatore domenica proprio in riferimento al Mota. Se, però, il Napoli vuole crescere ulteriormente, c’è bisogno di imparare a gestire l’abbondanza e farla diventare una risorsa.
Soprattutto in difesa, dove non è arrivato il top player ed anche il Bayer ne ha approfittato. Britos è in ritardo di condizione, Gamberini ha aggiunto centimetri, ma non elevato la qualità. Però, Fernandez è cresciuto ed il trio Campagnaro, Cannavaro, Aronica resta affidabile. Da Pechino in poi saranno vietate distrazioni. E già da domani col Bordeaux si attendono progressi.
Fonte: Gazzetta dello Sport