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La bomba arriva – non a caso – il giorno seguente al sorteggio dei calendari. Aurelio De Laurentiis. non ha ancora smaltito l’arrabbiatura per quanto accaduto e lancia la provocazione: “Perchè affrontare un viaggio in Oriente nel pieno della preparazione?. No, il Napoli non andrà in Cina”. Il ‘Corriere dello Sport’ racconta nei dettagli quanto accaduto: De Laurentiis torna in albergo, chiama Andrea Agnelli e i vertici della Lega, si informa su quale sarebbe la penale in caso di forfait e propone alla Juve una soluzione alternativa. Un tentativo complicato, pur sapendo che i tempi erano ormai strettissimi e sarebbe stato un tentativo estremo. Aereo ed albergo già prenotati. Organizzazione curata nei particolari per sopperire alla diversità del fuso orario e del clima caldo-umido che la comitiva incontrerà da quelle parti. Ma il presidente non si ferma, è ormai convinto della sua improvvisa decisione: “Mi spiegate a cosa serve andare in Cina a pochi giorni dall’inizio del campionato? E cosa rappresenta questa Supercoppa?”.
LA PROPOSTA ALLA JUVE – Ad Andrea Agnelli, De Laurentiis ha prospettato anche una soluzione alternativa: contendersi la Supercoppa in due gare, una di andata e l’altra di ritorno, ma in Italia. Indicando anche le date: il 4 ed il 12 agosto, due giorni che si incastravano bene nel programma dei due club. Ma il presidente della Juve si sarebbe mostrato subito perplesso: i bianconeri avevano annullato una tournee per essere presenti in Cina l’11 agosto (o meglio alcuni giorni prima per acclimatarsi). Impossibile tornare indietro.
LA RICHIESTA ALLA LEGA – C’è stato poi il contatto con i vertici della Lega a Milano. Il patron del Napoli ha informato Beretta ed i suoi collaboratori dell’intenzione di voler disertare la trasferta in Cina. Spiegandone anche i motivi: “Sottoporremo calciatori ad uno stress pazzesco”. Ha cercato in tutti i modi di convincerli che sarebbe stato preferibile non andare più a Pechino. “Mi dite a quanto ammonta la penale da pagare se salta la partita?”. Lì per lì non hanno saputo rispondergli. Ma lo hanno informato che gli organizzatori cinesi avevano già provveduto a saldare la prima tranche del pagamento per l’organizzazione dell’evento per cui era praticamente impossibile disattendere l’impegno.
ALTRI MOTIVI – Da non sottovalutare poi le altre ragioni alla base di questo cambio di rotta. In primis i tifosi, che sono stati sempre contrari a questa trasferta in piena estate e peraltro così lontano. Saranno in pochissimi a Pechino. E sulle mura della città sono comparse anche alcune scritte di disapprovazione, nonchè offensive nei confronti di De Laurentiis. Scritte che il presidente avrà sicuramente notato anche ieri pomeriggio nel tragitto dall’albergo a Palazzo San Giacomo per incontrare il Sindaco in merito ad alcune questioni legate allo stadio San Paolo. Quindi, visto che con tutta probabilità sarà impossibile evitare questo impegno, sarà lui a non andarci, mandando invece Mazzarri e la squadra.
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