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Ottava puntata di ‘Ditelo Voi‘, la nuova rubrica di napolicalciolive.com che consente ai nostri lettori di diventare protagonisti rispondendo alle domande della redazione. La domanda posta lunedì era relativa alle cessioni eccellenti, dopo quelle del Milan. In particolare abbiamo chiesto ai nostri lettori se si schierassero con i tifosi o il presidente dopo la contestazione con tanto di striscioni a Dimaro.
Questa la nostra domanda: Giovedì a Dimaro ci sono stati alcuni striscioni esposti espressamente contro De Laurentiis (CLICCA QUI PER LEGGERE). Mentre a Napoli altri striscioni degli ultras denunciavano una politica del presidente volta a monetizzare sul Calcio Napoli. Siete d’accordo sulle affermazioni di questa parte di tifosi? Quanto di giusto e quanto di sbagliato, secondo voi, c’è nella politica adottata dal presidente, sia nel mercato, che nella gestione della società (stipendi, diritti d’immagine, stadio, pay per view, prezzi partite……..)?
Come prevedibile De Laurentiis fa sempre discutere e come al solito divide il fronte tra disfattisti e ottimisti. Di certo ci si aspetta di più dal presidente, soprattutto in termini di mercato che finora ha prodotto solo due nuovi acquisti, a cui si aggiungono i riscatti di Pandev ed Insigne. La logica dell’imprenditorialità chiaramente non sempre si sposa con quella dei tifosi che, tuttavia, dimostrano pur sempre amore incondizionato ai colori. Per questo motivo c’è chi invita il presidente a rivedere alcuni punti della sua gestione. L’altro fronte invece ha piena fiducia nell’operato di De Laurentiis sostenendo che è l’unico modo di crescere sani, senza aver bisogno di sperperare soldi a destra e a manca, come fanno gli sceicchi degli ultimi tempi. Infine non manca il parere degli ‘attendisti’ che aspettano l’evolversi della situazione e soprattutto i risultati, prima di dare un pieno giudizio.
Per ROSARIO PERONE i punti da discutere sono due: 1) il presidente in passato ha speso, ma decisamente male; se guardiamo la scorsa stagione, sostiene che 18 milioni per Inler, 9 per Dzemaili, e 9 Britos sono troppi; in più c’è stata una lunga schiera di acquisti falliti, targati Bigon. 2) Il presidente ha fatto delle promesse dicendo che entro dieci anni il Napoli sarebbe stato competitivo e che i pezzi da 90 non sarebbero mai stati ceduti. Rosario sostiene che Lavezzi, venduto per 30 milioni, sia un affare, però sostituirlo con due scommesse gli ha fatto capire che a Napoli è arrivato un grande imprenditore, ma attaccato al denaro e non alla maglia. Uno che porterà avanti la società con plusvalenze, ma senza prendersi nessuno rischio aziendale; un uomo che parla di prodotto e di difesa dei diritti dei tifosi ma per Napoli-Chelsea nei distinti la società ha richiesto ben 100 euro ai sostenitori, mentre per vedere nello stesso settore la partita con il City bisognava pagare 45 euro.
Di parere diverso DANIELE D’ESPOSITO che pur non essendo molto convinto della campagna acquisti svolta finora, predica calma e sostiene di attendere sviluppi, prima di contestare il presidente: farlo ora è ridicolo; poi non bisogna dimenticare che il calcio ormai è business e che De Laurentiis è pur sempre un imprenditore. ANTONIO VISCIANO invece sostiene a spada tratta il patron sostenendo che senza di lui, il Napoli ristagnerebbe ancora nel pantano della vecchia serie C.
Divertente l’ironia di CARLO SERRA con il suo commento “adesso è ufficiale finalmente: Joaquin Larrivey è del Napoli..ci voleva al posto di Lavezzi” quasi a voler far intendere che un degno sostituto del ‘Pocho’ non è stato (purtroppo) ancora trovato dal presidente. TONY POPPANTE pensa che quest’anno il Napoli abbia molte possibilità di stare ai vertici del campionato, con una campagna acquisti migliore dell’anno scorso, con acquisti giusti secondo il progetto della società e secondo le esigenze del tecnico; a suo dire il Napoli dovrebbe acquistare giocatori gia affermati, non giocatori di prospettiva per questo conclude dicendo di non essere pienamente convinto dell’operato del presidente. Non dimentichiamoci d’ altra parte che Napoli è una piazza esigente.
Infine VINCENZO DE ROSA pensa che Insigne e Pandev già possono bastare, il resto è mentalità vincente; se poi si pensa alle cifre astronomiche dei petro-euro, in questo momento preferisce il terzo posto, fatto anche di passione, e non lo scudetto spendendo come gli arabi.
A.I.
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