Malgrado la pioggia, è stata la festa del calcio latino al Sun Life Stadium di Miami nella gara di beneficenza organizzata dalla Fondazione Messi. E Lavezzi e Cavani non potevano mancare. C’erano anche Fabio Cannavaro, Gargano e Hamsik. IlMatador Cavani è stato uno dei grand protagonisti, autore di un gol su rigore e di tante belle giocate.
Il Napoli perde un pezzo importante come Lavezzi ma lei resta in azzurro?
“Sto molto bene a Napoli e sono sereno. Anche la mia famiglia si trova bene in città. Su trattative e richieste da parte di altri club non so davvero nulla. Sono i miei agenti che stanno lavorando per me”.
Non sarà più il tridente delle meraviglie senza il Pocho. Ora che attacco sarà?
“Abbiamo in rosa degli ottimi attaccanti e poi la dirigenza ha riscattato Pandev e lui ha dimostrato di essere già durante la scorsa stagione un bel colpo. Se Lavezzi dovesse andare via perdiamo un gran giocatore, questo è chiaro, ma non perderemo colpi”.
Il vice-Pocho potrebbe essere Insigne. Lo conosce?
“Quando io sono arrivato a Napoli lui aveva già lasciato la primavera. Era a Foggia se non ricordo male. Quest’anno ho visto qualche suo gol a Pescara. È un ragazzo che ha talento, questo è certo e la B italiana è un ottimo banco di prova per un giovane. E lui ha ampiamente superato la prova”.
Le vacanze come stanno andando?
“Ho rivisto la mia famiglia e per me questo è il miglior modo di trascorrere il tempo libero. Mi tengo comune in forma. Corro e gioco spesso. Arriverò in tiro al raduno ma d’altronde io non ho mai messo un grammo di grasso”.
Dia un voto alla stagione del Napoli e alla sua.
“Viaggiano di pari passo e do un bel voto: 8. Ho fatto per la seconda stagione di fila più di venti gol, siamo arrivati agli ottavi di Champions e abbiamo vinto la Coppa Italia. Insomma che cosa dovevamo fare di più. La piazza di Napoli è esigente e comincia ad avere il palato fine ma credo proprio che quest’anno non abbiamo deluso nessuno”.
Ci ha pensato solo per un attimo allo scudetto, sia sincero?
“L’abbiamo sognato ma a un certo punto più di un pensiero lo abbiamo fatto tutti. Quelle cinque vittorie di fila a febbraio ci hanno spedito in orbita ma siamo stati troppo discontinui e questo non ci ha permesso di raggiungere la Champions”.
E l’anno prossimo ci potete arrivare così come siete o occorre qualche top player?
“Il nostro organico è già forte così e o abbiamo dimostrato reggendo con successo a tre competizione che tolgono tante energie fisiche e psichiche. Il mercato non lo faccio ma i nostri dirigenti che sono bravi e competenti”.
Consiglierebbe qualche suo connazionale?
“Non me la sento di fare nomi ma nel mio Uruguay ci sono tanti buoni giocatori”.
Ci spiega come un Paese piccolo come il suo con 5 milioni di abitanti riesce a sfornare così tanti talenti?
“Sono le scuole che contano nel calcio come nella vita e noi abbiamo una grande fucine di talenti. Giocatori come Francescoli, Montero, Forlan sono l’esempio di come in Uruguay si lavora molto con il settore giovanile che è la base di una buona società. Da noi c’è la cultura del calcio”.
Lo manda un messaggio ai tifosi napoletani preoccupati per l’addio del Pocho?
“Dico loro di stare tranquilli e di seguirci e accompagnarci sempre ma non c’è bisogno di raccomandazioni. Loro sono stati, sono e saranno sempre con il Napoli”.
Il Mattino
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