Per Federico Fernandez è stata proprio una felice rimpatriata. Tra i migliori in campo contro il Brasile e per di più sotto gli occhi del suo direttore sportivo, Riccardo Bigon. Che partita per l’azzurro: gol di testa (proprio come quello fatto al Bayern nella notte magica della doppietta realizzata all’Allianz) e un salvataggio sulla linea su Neymar. «Bella partita, sono felice per il gol e la vittoria. Ecco la foto dei marcatori», ha postato su Twitter mettendo visibile un’immagine che lo ritrae sorridente affianco al mito dei miti, quel Leo Messi «il fenomeno» che in 60 gare ufficiali quest’anno ha segnato 77 reti.
Fernandez non è un tifoso come un altro. È uno dei marcatori nel 4-3 con cui l’Argentina ha battuto il Brasile in una partita piena di rabbia e di bellezza. Un anno intero (o quasi) a vedere giocare davanti a séCannavaro e Campagnaro. Solo nove partite titolare e solo per sei volte ha giocato fino alla fine, senza uscire. In Champions a Monaco 90 minuti e poi appena altri due con il Manchester City. In Coppa Italia in campo solo col Cesena e poi niente più. Con Sabella la metamorfosi del Flaco, dello spilungone che nel Napoli non gioca e che è titolare nell’Argentina e non nella nazionale di Trinidad e Tobago: contro la Colombia, la Svizzera, l’Ecuador e il Brasile, Fernandez si è piazzato là nel mezzo della difesa a quatto con Rodriguez, Garay e Zabaleta.
E gioca sempre godendo della stima di tutti. Beati gli ultimi. La riserva è un concetto che comporta frustrazione, alimenta desiderio di rivincita, raramente la concede. Per questo le prove con la maglia della Seleccion di Federico si propongono come eccezione. «Voglio giocare ancora nelNapoli», dice. Anche se è un gregario, una seconda linea, una riserva. Poi con la maglia della nazionale la trasformazione in un campione. Titolare.
La luce abbagliante di capitan Cannavaro e di Hugo Campagnaro (che per inteso, nell’Argentina va in panchina e le parti si invertono) gli è caduta addosso come un sacco, e Federico Fernandez ci resta dentro da un anno esatto. El flaco è il difensore di riserva, perché Cannavarojunior e tutti gli altri giocherebbero anche da moribondi, anche nel sonno, anche a scopa: come d’altronde è giusto che sia. Mai una lamentela, mai una voce fuori dal coro con i giorni napoletani che passano, aspettando quello che non verrà. Federico si siede sulla panchina silenzioso e sorridente e poi tira fuori il telefonino, e come un giovane qualsiasi scatta la foto del giorno per farne un tweet. El flaco è uno che «smanetta» ed è seguitissimo: ha 59mila followers. Niente male. Ed è proprio dal suo profilo, dal suo quotidiano aggiornamento si scopre che per Fernandez sono iniziate da New York le vacanze estive. «Eccomi a Times Square con il mio amico…».
Al ritorno il 10 luglio non troverà ad attenderlo l’amico Lavezzi, in fuga dorata al Paris Saint-Germain. Ed Ezequiel saluta tutti anche lui con una foto su Twitter. E anche lui sceglie Leo Messi per farsi immortalare in accappatoio. Con una didascalia che è tutto un programma: «Ecco un campione e un idioata». Per la cronaca,il campione è Messi.
Il Mattino
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