Gente che va, gente che viene: e in quel frenetico vociare, le emozioni d’un addio (annunciato) s’accavallano con la curiosità di un acquisto (da definire). Adieu Pocho: cinque anni in cui l’estasi finisce per trasfromare in tormento l’ora X del distacco fissata (ancora teoricamente) per mercoledì 13 giugno, quando le lacrime “napulitane” finiranno per scorrere sulle guance d’uno scugnizzo ch’è stato amato e ha ricambiato non solo con le prodezze, ma con quanto ha ripetuto l’altra sera negli States, al termine di Argentina-Brasile, agli amici piombati nello spogliatoio: “Io Napoli la porto nel cuore”.
MALINCONIA – Ma è anche arrivato il momento della separazione (consensuale) largamente prevista dal giorno in cui nacque la clausola rescissoria ed Ezequiel Lavezzi: Napoli e Psg non hanno quasi nient’altro da dirsi, se non trovare la data giusta per un’amichevole (celebrativa e di lusso) al San Paolo che servirà pure per integrare l’accordo da 27,5 milioni di euro. Lavezzi è virtualmente un “francesino” e lo diventerà ufficialmente quando avrà firmato il suo quadriennale da 4,5 milioni di euro: il mercato d’Oltralpe si apre dopodomani e l’annuncio d’un trasferimento vantaggioso e però anche doloroso (per le parti) potrebbe arrivare contemporanea a quel gong che chiuderà un’epoca e però – contestualmente – un’altra ne aprirà, con un velo d’umanissima malinconia da far scivolare via.
fonte: Corriere dello Sport