Qualcosa comincia a materializzarsi all’orizzonte del calcio mercato partenopeo. E qualcosa s’inizia anche a decifrare della strategia concordata a tre nel salone romano con vista sul Quirinale: De Laurentiis da una parte, Mazzarri e Bigon dall’altra. Il Napoli intende creare un intrigante mix tra giovani e meno giovani; vorrebbe sopperire alla mancanza di fisicitàdalla cintola in giù; spera di creare una sorta di giostra del gol in attacco con elementi sguscianti, imprevedibili, fantasiosi.
DUE COLORED – Due piste battute dall’entourage di De Laurentiis nei giorni scorsi stanno per “spianarsi” come vorrebbe il Napoli. La prima porta ad Aly Cissokho, il gigante ventiquattrenne del Lione, mancino, di origine senegalese, alto m.1.81 per 75kg, solo un altro anno di contratto in Francia e tanta voglia di cambiare aria. Il Lione avrebbe abbassato le pretese iniziali: da undici milioni di euro è arrivato ora a fissare la valutazione per il trasferimento ad otto milioni. Complici i suoi procuratori, i dirigenti del Lione si sono convinti a non tirare troppo la corda. Ancora un piccolo sforzo, magari sette milioni di euro, e l’affare andrà sicuramente in porto. Cissokho è l’elemento individuato da Mazzarri per non ricorrere più a soluzioni di emergenza per la fascia sinistra. Un giocatore agile quanto esplosivo, scartato dal Milan per problemi posturali e poi esploso in Portogallo, prima al Vitoria Setubal e poi al Porto dove ha vinto uno scudetto ed una Coppa nazionale. Il Napoli l’ha seguito abbastanza nelle esibizioni in Ligue 1 come nella Champions. Cissokho possiede gamba, resistenza ed è abile nel fornire cross al centro dell’area.
CENTRALE – L’altra pista conduce in Spagna, dalle parti del distretto di Castellon, dove il Villarreal sta vivendo il momento più delicato della sua giovane storia: retrocessione, smobilitazione, fino alla prematura scomparsa del nuovo tecnico, Manuel Preciado. Qui, Cristian Zapata, difensore colombiano allevato nell’Udinese, costato ben nove milioni di euro un’estate fa, è in lista di sbarco ed ha preso in seria considerazione l’idea di rientrare in Italia ed atterrare a Napoli dove conta già diversi amici (Inler, Zuniga, Dossena, De Sanctis). Nelle ultime ora ha scavalcato Ivanovic del Chelsea (per tante ragioni) nella lista dei preferiti nel ruolo di difensore centrale di piede destro. Zapata, ventiseienne allevato in Italia, percepisce un ingaggio che rientra ampiamente nei parametri del Napoli (al di sotto del milione di euro), è animato da forte desiderio di rivincita, cerca un club che partecipi alle Coppe e sappia rilanciarlo in orbita internazionale.
APERTURA – Possibilista il suo procuratore Massimo Italiani: «Le richieste non mancano ma Napoli è ormai una piazza ambita da tutti, con un società solida alle spalle ed un pubblico straordinario. Seguiremo l’evolversi della situazione» . Una sorta di apertura, un modo per dire, «parliamone». Dallo staff tecnico partenopeo è stata già lanciata una timida avance: Zapata sarebbe la pedina ideale da sistemare nel pacchetto difensivo e fungere da jolly sia in campionato che in Europa League. Resta da definire la valutazione con la famiglia Roig, i proprietari del “sottomarino giallo”. In queste ore sono addolorati per la scomparsa del tecnico Preciado e non hanno voglia di discutere di mercato. Tra qualche settimana è possibile discuterne e capire a quale cifra sono disposti a cedere Zapata. All’Udinese versarono nove milioni di euro. Ovviamente il Napoli è disposto ad impegnarsi per molto meno. Si vedrà.
CON IL PESCARA – Nell’onda verde, invece, s’inserisce Marco Capuano del Pescara, classe ‘91, centrale difensivo di piede sinistro. Martedì ne parleranno direttamente De Laurentiis e Sebastiani nell’incontro alla Filmauro già programmato per il futuro di Insigne. Ed in quell’occasione il Napoli tornerà alla carica per il ventunenne figlio d’arte già bloccato un’estate fa prima di virare poi su Fideleff.
Corriere dello Sport
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