Se li conosce, li prende. Altrimenti, non li fa giocare. Mazzarri è l’allenatore-manager del Napoli. Inutile fare paragoni illustri: «Io come Ferguson? Non so, ma sono anni che non mi sento solo un uomo di campo», si limita a dire. Ecco perché nel mercato del Napoli ci sarà la sua impronta. Quest’anno più che mai, dopo che nella scorsa stagione gli sono stati consegnati i vari Fideleff, Chavez, Fernandez e Vargas che, non a caso, hanno trovato poco spazio.
Richieste specifiche Mazzarri non guarda dvd, quel mestiere appartiene agli scouting. Allena il gruppo che viene allestito di concerto con la società, mapreferisce avere alle proprie dipendenze giocatori che conosce. Britos (a lungo out per un infortunio), ad esempio, era stato consigliato da lui e quindi il Napoli non va alla ricerca di uncentrale sinistro. L’uruguaiano aveva folgorato Mazzarri in un Sampdoria-Bologna nel quale marcò Cassano. Il tecnico non dimentica. Così, ha fatto a De Laurentiis richieste specifiche: giocatori che da avversari del Napoli lo hanno colpito. È il caso dei difensori Gamberini e Zapata. In particolare, Mazzarri conosce Gamberini sin dai tempi in cui giocava nella Primavera del Bologna mentre Walter era nello staff tecnico della prima squadra. «Piace moltissimo all’allenatore del Napoli», ha ammesso Ciccio Romano, agente di Gamberini. Ecco perché il capitano della Fiorentina è in cima alle preferenze azzurre per il ruolo di marcatore destro, seguito appunto da Zapata che Mazzarri ha potuto ammirare nell’Udinese e studiare da vicino quest’anno in Champions nella doppia sfida con il Villarreal.
Lista Discorso simile per il centrocampo. Certo, al primo posto della lista di Mazzarri c’è Diarra del Real Madrid, ma chi non lo vorrebbe? Subito dietro, però, ecco spuntare quel corazziere di Felipe Melo. «Datelo a me e vedrete che rendimento », ha sussurrato Mazzarri che già ne aveva caldeggiato l’acquisto dopo la sfortunata stagione alla Juve. Discorso simile per Raul Meireles, che Mazzarri ha apprezzato in Europa League con il Liverpool e quest’anno in Champions negli ottavi contro il Chelsea. Più staccato nelle preferenze dell’allenatore, c’è l’ucraino Tymoshchuck: con il Bayern non ha stregato Mazzarri perché ha gran senso della posizione, ma un dinamismo relativo. Su qualcosa, però, Mazzarri dovrà cedere: a sinistra gli hanno proposto Cissokho del Lione, lui ha preso informazioni e dato l’assenso. Occhio, però, perché l’alternativa Armero lo intriga (così come, per la destra, Cuadrado, molto temuto prima di Lecce-Napoli). A Mazzarri piace anche il mancino Peluso dell’Atalanta, tra le rivelazioni dell’ultimo campionato. Se li conosce, li prende più volentieri. Altrimenti, rischiano di non integrarsi negli schemi. Il caso Ruiz è emblematico.
Gazzetta dello Sport
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