Oui, je suis Aly Cissokho: ma è un’ombra che s’allunga, da Lione sino aNapoli, e che per ora resta un’ipotesi, una tentazione, molto più di un’idea; è una freccia disegnata sui foglietti azzurri usati per tracciare il futuro nella riunione fiume del 30 maggio, una spina da sistemare nel fianco di un’estate che si sta scaldando e che induce a mosse e a contromosse (queste pure inusuali). Cissokho è uno dei nomi nel listone della spesa, il cursore per andare ad arricchire l’organico degli esterni, il fluidificante – o l’esterno, come s’usa dire – inserito da Mazzarrinell’elenco redatto con De Laurentiis e Bigon e, d’incanto, è diventato pure un «caso» virtuale, scatenato dal comunicato del Lione che sul proprio sito ha stabilito pure il prezzo: «L’Olympique Lyonnais tiene a precisare che una trattativa per un’eventuale cessione di Cissokho non partirà da meno di undici milioni di euro».
STRATEGIE – Il calcio del Terzo Millennio utilizza canali diversi, persino ufficiali, per far decollare le voci e dar forma a un pensierone: Cissokho al Napoli piace da un bel po’, avendo caratteristiche idonee per essere integrato nel progetto, e il tam-tam scatenatosi intorno alla suggestiva soluzione ha finito per spingere i francesi a dar consistenza (eventualmente) a un dialogo sinora rimasto nelle intenzioni. Il fatto, per il momento, resta ancora separato dalle opinioni, ma la liaison è in fase embrionale e la sortita del Lione ha «rotto» gli argini della dialettica e consentito a chi sa – come Fabrizio Ferrari, manager di casa in Francia e con il mandato in Italia per la cessione del calciatore – di sbilanciarsi: «La precisazione del presidente del Lione pone un’asticella, quella degli undici milioni di euro, ma nulla vieta di portarlo via con otto milioni di euro. Cissokho vuole andare via e penso che sia necessario venderlo».
Corriere dello Sport
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